Il 22 volte campione di tennis Alexander Zverev convive fin dalla sua infanzia con il diabete di tipo 1: una malattia che gli ha cambiato radicalmente l’approccio anche alle cose più semplici e comuni, ma che ha scelto di tenere segreta a (quasi) tutti fino a circa un paio di anni fa quando ne ha parlato pubblicamente per la prima volta. Raggiunto dai microfoni di Tennis Magazin ha deciso di uscire ancora di più allo scoperto, parlando della sua lunga battaglia, della diagnosi ricevuta a soli 4 anni di vita e – soprattutto – di quella che i medici credono (o sono certi) sia la causa del diabete.



Partendo proprio da qui, il tennista tedesco ha raccontato di non avere ricordi precisi di quel periodo, ma solo che ad un certo punto la sua famiglia si disse di essere diabetico: “Sapevo che ero malato e avevo un virus grave – ricorda -, poi ho dovuto vaccinarmi come ogni bambino normale [ma] ero ancora malato” e fu proprio lì che iniziò la sua eterna epopea. “Fu una reazione del mio corpo – racconta Alexander Zverev a Tennis Magazin – a farmi sviluppare il diabete dopo la vaccinazione. Non ho mangiato per giorni, ho solo bevuto e i miei zuccheri erano sempre incredibilmente alti: ad un certo punto mi portarono dal dottore e scoprì di essere diabetico“.



Alexander Zverev: “Il diabete mi ha dato una motivazione in più, ma anche tanto dolore”

Nonostante lo sconforto iniziale, Alexander Zverev sottolinea che oggi – ormai – il diabete per lui “è la normalità. Non conosco la vita senza” e questo (fortunatamente) non l’ha mai fermato dall’inseguire il suo sogno: “Ho sempre desiderato essere un tennista, ero un bambino molto attivo e praticavo tre sport, [ma] è sempre stato il mo sogno” e non nega che forse è stato anche “il diabete a darmi una motivazione in più“.

Ma alla malattia – forse ovviamente – sono associati anche molti ricordi dolorosi come quando passò dalle elementari – che “adoravo” – al “liceo sportivo ad Amburgo. C’erano 30 bambini in classe e sembrava che 29 di loro fossero calciatori. Ero l’unico tennista [ed] era già difficile così”; ma si aggiunsero anche diversi episodi di bullismo, come quando “ruppero la mia insulina e i miei dispositivi” con il semplice intento di “darmi fastidio”.



Forse – confessa ancora Alexander Zverev – fu anche per questo che decise di tenere nascosta la sua malattia, raccontando che “mi sentivo a disagio (..) per due ragioni: il primo luogo non volevo avere scuse nello sport; secondo: non volevo che tutti lo sapessero. Volevo mantenerlo segreto [perché] molte persone non sono informate e non sanno capiscono cosa sia il diabete, pensano: ‘Ha una malattia, stiamo lontani da lui‘”.