Ha due anni meno di Greta Thunberg ma come lei condivide la battaglia dei giovanissimi contro il surriscaldamento globale nello sciopero settimanale “School Strike 4 Climate”: si chiama Alexandria Villasenior e sebbene ha soli 14 anni è già considerata e nominata la “Greta americana”. Non solo, è già vittima di haters sui social con attacchi anche pesantissimi contro una ragazza giovanissima che – d’accordo o meno con le sue teorie – non merita di finire nella gogna mediatica come invece sta avvenendo negli Usa in queste ultime settimane. «Dopo la grande manifestazione del 15 marzo Alexandria ha ricevuto minacce sui social, al punto che hanno dovuto bloccare i suoi account per 4 ore, per ripulirli. Ma lei ha deciso di andare avanti», ha spiegato il papà David ai colleghi Usa. La vita di Alexandria, della sua famiglia e della scuola è cambiata decisamente dopo l’adesione alla battaglia per il clima negli ultimi anni: «il tempo libero è poco: faceva pallavolo, ora si dedica solo a questo», spiega il padre dopo che Wall Street e Onu hanno deciso di aprire le porte alla giovanissima 14enne attivista in queste ultime settimane. Dal 14 dicembre ogni venerdì mattina proprio come la sua “guida” Greta Thunberg, la 14enne latinoamericana salta la scuola per protestare davanti alle Nazioni Unite a New York dove la famiglia si è trasferita lo scorso anno a seguito degli incendi che hanno devastato la California.
ALEXANDRIA VILLASENIOR, L’ASMA E IL CLIMA
Già, proprio dopo quel dramma qualcosa è scattato in Alexandria che ha deciso di seguire le orme della sua più “anziana” ispiratrice dalla Svezia: come racconta oggi il Corriere della Sera, gli incendi del 2018 hanno provocato alla ragazza una grave crisi d’asma. «Apprendere che la causa dei roghi che polverizzarono il territorio dov’era nata, attorno a Davis, era anche la temperatura innalzata dall’inquinamento dell’uomo è stata la molla che ha cambiato la vita di Alexandria Villasenior», riporta il focus del CorSera nel presentare la figura della 14enne attaccata sui social e decisa come non mai a continuare la sua battaglia contro tutto e tutti (anche se in realtà, proprio come con Greta, i “poteri forti” hanno già aperto le proprie porte agli scioperi del “Cop24 Failed Us”). «Eravamo tornati per una breve vacanza, quando ci siamo imbattuti in quel disastro che ha provocato decine di morti – ha raccontato all’Onu la “Greta americana” -. Soffro di disturbi respiratori ed ebbi un attacco d’asma, stetti male per giorni: si parlò di quella tragedia come conseguenza del cambiamento climatico. Pensai che non potevo più stare ferma». Ha 14 anni ma ha già fondato una rete di studenti (lo US Youth Climate Strike) e una Onlus (Earth Uprising): le scuole la invitano, i politici la ricercano e quell’asma provocata dagli incendi sono un continuo stimolo per la sua battaglia contro il riscaldamento globale e le politiche anti-climatiche. Dopo 16 settimane consecutive di sit-in per richiedere l’abbattimento delle emissioni di CO2, Alexandria rilancia la sua sfida «vogliamo fare la storia, siamo la generazione che più di tutte subirà le conseguenze dell’aumento della temperatura, la battaglia per la difesa del pianeta riguarda i diritti umani».
https://twitter.com/AlexandriaV2005/status/1149692167532830722?ref_src=twsrc%5Etfw