La portavoce di Alexei Navalny, Kira Yarmish, ha fatto sapere su Twitter che il leader anti-Putin è in condizioni molto gravi ma stabili: «Il vice primario dell’ospedale ha parlato ai giornalisti ma non dice nulla sulla diagnosi, né se è in pericolo di vita». I medici on confermano ma le immagini che circolano sul web fanno ben vedere come prima della partenza, già sull’aereo Siberia-Mosca, Navalny si accascia a terra e viene soccorso dalle squadre d’urgenza per sospetto avvelenamento «ingerito tramite bevanda calda». Il vide primario dell’ospedale di Omsk Anatoly Kalinichenko aggiunge ai media come «Chiaramente l’intossicazione la stiamo valutando come una delle possibili ragioni, ma stiamo studiando tutte le possibili teorie». L’avvelenamento con tossina è ancora in dubbio ma i precedenti del più importante e noto leader politico anti-Vladimir Putin consigliano una soluzione assai probabile vicina al dolo che non ad una semplice intossicazione alimentare. (agg. di Niccolò Magnani)



AVVELENATO NAVALNY?

Una notizia choc rimbalza direttamente dalla Russia: il leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, sta lottando per la vita dopo avere subìto “un avvelenamento con qualcosa mescolato nel suo tè”, dichiara la sua portavoce, Kira Yarmysh. “Quella è l’unica cosa che ha bevuto la mattina e i medici dicono che il veleno è stato rapidamente assorbito mediante il liquido caldo”. Stando a quanto si apprende, il politico si trova attualmente in terapia intensiva, nell’area dedicata ai pazienti tossicologici dell’ospedale di Omsk, dopo un atterraggio d’emergenza al quale è stato costretto l’aereo su cui stava volando dalla Siberia verso Mosca. L’agenzia di stampa russa Tass riferisce che l’uomo verserebbe in condizioni di salute molto gravi, situazione peraltro non del tutto inedita per il 44enne, vittima in passato di pesanti attacchi fisici e di alcuni arresti. Addirittura, tre anni fa subì un ustione agli occhi dopo che i suoi contestatori gli lanciarono una tintura di colore verde sul volto.



ALEXEI NAVALNY AVVELENATO: IL PRECEDENTE DEL 2019

Un altro episodio di avvelenamento con protagonista Alexei Navalny è datato 2019, come ha sottolineato su Twitter la sua portavoce: “Alexei era stato avvelenato quando era in prigione. Chiaramente la stessa cosa è successa ancora”. A ricordare l’accadimento è “Il Fatto Quotidiano”, che rammenta come l’antagonista di Vladimir Putin rimase vittima di una grave reazione allergica, giustificata dai sanitari che lo presero in cura come l’effetto di un avvelenamento da sostanza chimica non conosciuta. Navalny se la cavò con una settimana di ricovero ospedaliero e poi fu ricondotto dietro le sbarre senza ulteriori conseguenze fisiche. Ora, un nuovo tentativo di avvelenamento, se possibile ancor più grave, che ne sta mettendo in questi minuti a repentaglio l’esistenza.

Leggi anche

USA: ok alla commercializzazione dello snus/ FDA: "Meno dannoso delle sigarette tradizionali"