Dopo aver dato solo il 30 gennaio scorso via libera al vaccino AstraZeneca “consigliato agli under-55”, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) produce una nota dettagliata del proprio Cts interno che sottolinea la possibilità di vaccinare anche gli italiani sopra i 55 anni anni. «In attesa di acquisire ulteriori dati, anche dagli studi attualmente in corso, al momento per il vaccino Astra Zeneca si suggerisce un utilizzo preferenziale nelle popolazioni per le quali sono disponibili evidenze maggiormente solide, e cioè soggetti giovani tra i 18 e 55 anni», spiega la Commissione Tecnica sul portale online dell’AIFA.
Viene ribadito che sulla base dei risultati di immunogenicità e dei dati di sicurezza visionati finora, «il rapporto beneficio/rischio di tale vaccino risulta favorevole anche nei soggetti di età più avanzata che non presentino specifici fattori di rischio». Come del resto già aveva sentenziato l’EMA nel report 29 gennaio, il vaccino AstraZeneca – da giorni sotto le mire della Commissione Europea per presunti ritardi nelle dosi di consegna sul territorio Ue – può essere somministrato a tutte le tipologie di pazienti, anche se venivano consigliati gli under-55 perché ancora non si avrebbero risultati specifici sull’efficacia del vaccino sugli over-55 e anziani.
IL CASO ASTRAZENECA E LE RICHIESTE DELLA POLITICA
Era giunto nella giornata di ieri l’appello del viceministro della Salute Pierpaolo Sileri proprio all’AIFA per rivedere il “limite d’età” imposto nel parere di fine gennaio: «va rivisto il limite d’età, portandolo da under 55 a 65 anni», spiegava l’esponente M5s a TgZero di Radio Capital, «EMA ha approvato, infatti, il vaccino anti-Coronavirus di AstraZeneca con il consiglio di somministrazione per gli under 65. Questo è un consiglio, però, non è una regola mandatoria. Il piano vaccinale dovrà essere rimodulato per distribuire i vari vaccini tra le varie categorie, per età e per comorbidità». Secondo Sileri, v’è stata molta confusione anche in AIFA dopo il parere sul vaccino AstraZeneca-Oxford-Pomezia: «Io mi aspetto che l’Aifa riveda il limite e lo porti da 55 a 65 anni. E saranno le singole Regioni a gestire i vaccini».
Sempre l’AIFA fa sapere con la Commissione Tecnica che per i soggetti a più alto rischio di malattia grave del Covid-19 «è preferibile utilizzare i vaccini anti-Covid Pfizer-BionTech e Moderna» in virtù di una maggiore robustezza delle evidenze di efficacia, per questo «si suggerisce un utilizzo preferenziale dei vaccini a Rna messaggero nei soggetti anziani e/o a più alto rischio di sviluppare una malattia grave». Nel frattempo non si placa la sfida a distanza tra multinazionale inglese e Commissione Europea dopo che la Presidente Ursula Von der Leyen si aspettate che «la società AstraZeneca recuperi le dosi tagliate».