È un vero e proprio giallo il caso di Alfio Torrisi, 54enne impegnato da decenni come operaio specializzato sulle navi da crociera e morto alle Bahamas nell’ottobre 2023 dopo essere stato ricoverato a seguito di un malore che lo avrebbe colpito mentre lavorava come falegname per conto della Techni teak di Riposto, riporta Ansa, sulla nave “Paradise” della Carnival cruises line. La famiglia chiede verità dopo la scoperta che il corpo riconsegnato è senza organi: “È stato riempito con giornali e segatura“, ha confermato all’agenzia di stampa l’avvocato della moglie, Antonio Fiumefreddo.
Lo stesso legale ha dichiarato di aver ricevuto una confidenza dal console onorario italiano su un fatto inquietante e ancora oggi senza spiegazione: gli organi sarebbero stati “buttati via dalla società di onoranze funebri che si è occupata di ricomporre la salma“. “Un fatto gravissimo – ha commentato l’avvocato della famiglia di Alfio Torrisi – che, per quello che ci riguarda, ci impone una domanda di fondo: come si farà adesso ad accertare le cause della morte? Chi, se qualcuno c’è stato, ha potuto agire per impedire l’accertamento della verità? Tutte domande che richiedono una risposta dalla giustizia“.
Alfio Torrisi, il giallo del corpo senza organi e la battaglia della famiglia
Alfio Torrisi era originario di Giarre, in provincia di Catania, ed è lì che sarebbe tornato dopo la conclusione del lavoro sulla nave da crociera che lo aveva visto impegnato all’estero per diverso tempo. Sul decesso dell’operaio 54enne, la Procura del capoluogo siciliano ha aperto una inchiesta con ipotesi di omicidio colposo che avrebbe due indagati, il titolare dell’impresa per cui lavorava e il capitano della nave dove avrebbe accusato il malore, come atto dovuto per svolgere tutti gli accertamenti irripetibili sulla salma dopo l’esposto della moglie della vittima.
In Italia, l’autopsia avrebbe svelato una sconcertante realtà: il cadavere di Alfio Torrisi è stato trovato senza organi e “ripieno” di giornali appallottolati e segatura. Un fatto che complica il percorso per il chiarimento della vicenda e delle cause della morte dell’operaio 54enne. “Noi vogliamo sapere la verità su quello che è successo – ha dichiarato all’Ansa la vedova di Alfio Torrisi –, per legge ho dovuto acconsentire affinché l’autopsia fosse fatta lì. La salma è rientrata qui Italia e il giudice ha ordinato di fare un’altra autopsia a Catania. Il medico legale non ha trovato gli organi di mio marito. Un fatto straziante che ci induce a mille pensieri e mille dubbi. Voglio gli organi di mio marito, chiedo alle autorità delle Bahamas il referto dell’autopsia. Ad oggi non sappiamo la verità“. La famiglia non esclude che il decesso di Alfio Torrisi possa essere una “morte da lavoro” e l’ipotesi è che lavorasse “in condizioni ai confini del disumano“, riporta Il Messaggero. Lo ha sintetizzato lo stesso avvocato Fiumefreddo all’Ansa: “Prospettiamo una eccessiva esposizione al sole, in violazione delle norme che invece garantiscono una serie di presidi di sicurezza per queste attività all’aperto, sotto il sole cocente“.