A I Fatti Vostri la drammatica vicenda del maresciallo dei carabinieri Alfonso Bolognesi, accusato di aver favorito la latitanza di un boss della Camorra e per questo ingiustamente incarcerato. “Sono stato assegnato a Castelvolturno – ricorda il carabinieri negli studi del programma di Rai Due – regnava il clan dei calabresi, già noto alla cronaca. Io sono stato a Brescia per 17 anni, poi ad un certo punto la nostalgia del sud del mare di Salerno è stata più forte e in accordo con mia moglie siamo andati a Castel Volturno, a prendere il comando. Ho capito subito che bisognava rimboccarsi le maniche”. Quindi nel 2008 accadde l’evento che di fatto gli ha cambiato la vita: “Nel 2008 ci fu la cosiddetta strage di San Gennaro, c’era stata una sparatoria, ci siamo precipitati e ho trovato una scena tombale, mi ha segnato la mia vita”.



Il mandante di questa strage, Setola, non venne arrestato e Alfonso Bolognesi venne quindi accusato di aver coperto il boss: “Mai avuto a che fare con questa persona. Fui accusato dalla Procura a seguito di una mia indagine, di un input info operativo per la ricerca degli autori di questa strage. Informai il comando superiore che uno di questi frequentava una prostituta sulla Domiziana, quindi arrestarono tre pregiudicati killer di Camorra. Mi hanno accusato per sentito dire – ha aggiunto – un killer di Camorra dopo l’arresto si pente e fa il mio nome ‘Per quanto mi ha detto un’altra persona…”, screditando la mia persona”.



ALFONSO BOLOGNESI, MARESCIALLO INGIUSTAMENTE ARRESTATO: “QUANDO MI HANNO ASSOLTO…”

I carabinieri bussarono quindi alla porta di Bolognesi e lo arrestarono: “Io ero sereno perchè avevo lavorato bene, ci rimasero male i colleghi, erano emozionati, gli dissi di non preoccuparsi che tutto si sarebbe sistemato”. Dopo 4 giorni venne rilasciato ma in seguito condannato a 4 anni di reclusione e rispedito in carcere. Dopo 14 anni e tre processi è stata accertata la completa assoluzione dell’uomo. “Una situazione complessa ed unica – ha spiegato l’avvocato di Bolognesi, Raffaele Crisileo – ha subito tre processi”.



Di nuovo la parola al maresciallo: “Quando fui definitivamente assolto è stato come togliermi un peso, sapendo di essere innocente. Tornare a casa, tornare ad avere l’abbraccio dei miei famigliari… si respirava un’aria nuova e serena, sono commosso. Si riapre una ferita a parlarne ma è giusto che se ne parli. Voglio raccontare la mia storia per gli altri, perchè non deve mai più succedere. Ho rimesso la divisa che non ho mai tradito – ha continuato – ho avuto l’abbraccio dei miei colleghi, purtroppo potevo ambire a gradi superiori. Il mio idolo è il generale Dalla Chiesa, quando dice ‘Carabinieri un giorno, carabinieri tutta la vita’, è vero”.