C’è una svolta importante nel caso di Alfonso Gentile, il 14enne siciliano scomparso il 14 maggio scorso da una comunità di Catania a cui era stato affidato dal tribunale dei minori. Il programma “Chi l’ha visto?” la scorsa settimana ha intervistato il padre per raccogliere il suo appello, salvo poi scoprire cose molto diverse. «Quello che ci aveva detto il papà è una cosa, la mamma ce ne ha detta un’altra. Quello che abbiamo scoperto è che la moglie di quell’uomo intervistato è scappata proprio da lui», ha raccontato Federica Sciarelli nella puntata di ieri. «Non lo facevo uscire perché frequentava brutte compagnie. Quindi, l’ho messo in punizione e lui se n’è andato», la versione del padre, Antonio Gentile. Rintracciato dai carabinieri in occasione della precedente fuga, Alfonso ha denunciato il padre per maltrattamenti, accusa che il padre nega, parlando di illazioni messe in testa dalla madre, causa di tutti i mali perché lo ha abbandonato quando i figli erano piccoli. «Infatti dopo ha ritrattato tutto dicendo che la mamma gli aveva riempito la testa». La denuncia in effetti è stata ritirata, ma le indagini sono partite e sono in corso. Al padre è stata sospesa la responsabilità genitoriale, la madre invece l’ha persa quando ha sposato un altro uomo, seguendolo in provincia di Pavia.
LE RIVELAZIONI DELLA MADRE
“Chi l’ha visto” ha rintracciato la mamma di Alfonso Gentile, che ha ricostruito la chiamata del ragazzo. «Mi ha chiesto di andarlo a prendere. Mi ha detto che il papà lo picchia selvaggiamente con la spranga di ferro. “Mi fa tante violenze”. Io gli ho detto: “Non solo a me, ora anche a te”. Lui mi ha risposto che da quando sono andata via le mie botte le ha passate a lui». Maria, infatti, aveva denunciato Antonio Gentile per maltrattamenti nel 2013, circostanza riportata all’epoca dai media locali. «Avevo 13 anni quando ci siamo messi insieme, lui 23. Stavamo insieme di nascosto, dopo tre anni siamo andati a vivere insieme. Mi ha portato in una casa dicendomi che era di sua zia, invece non era vero. Stavo chiusa là dentro, non potevo uscire, perché i carabinieri mi cercavano». Avevano fatto una fuitina, nel frattempo rimase incinta di Alfonso. «Mangiavo solo pane e Nutella, a volte veniva, a volte no. Ho provato a scappare, ma lui chiudeva la porta col lucchetto. Si è arrabbiato tanto quando sono rimasta incinta. Diceva che era di un altro». Venne “liberata” solo quando la padrona di casa scoprì che l’abitazione era stata occupata da sconosciuti. Maria trascorse in ospedale gli ultimi due mesi di gravidanza.
IL PADRE SMENTISCE ACCUSE CHOC
Un racconto spaventoso smentito dal padre di Alfonso Gentile. «Mai, sono tutte macchinazioni. Non è vero», ha detto a “Chi l’ha visto”. «Ho visto la morte in faccia più di una volta. Scappai con Alfonso a casa dei miei genitori, lui venne e si prese il bambino». Nonostante ciò. tornarono insieme, ma le violenze ricominciarono, fino a quando non portò una minorenne a casa. «Diceva che era la cugina. Io dovevo dormire sul divano e lei nel letto con lui insieme a mio figlio Alfonso». Anche in questo caso Antonio Gentile smentisce tutto: «Lei l’ho trovata a casa con un altro nel mio letto e l’ho mandata via. Ha aspettato un giorno e se ne è andata da sola». La donna comunque trovò il coraggio di denunciarlo e per questo fu arrestato. «Voleva offrirmi dei soldi per togliere la denuncia. Poi pensavo che togliendola si sarebbero calmate le acque. Ritirai la denuncia, ma poi non riuscì più a vedere i bambini, perché lui non voleva farmeli vedere». Quando nell’ottobre scorso il figlio l’avrebbe chiamata dicendole che era maltrattato dal padre, lei gli ha consigliato di recarsi in caserma. «Ha ritrattato tutto da solo», sottolinea il padre. Il tribunale comunque è intervento, trasferendo il figlio in una comunità, da cui il ragazzo scappato.
LE VIOLENZE IN COMUNITÀ DENUNCIATE DA EX EDUCATRICE
Un ex educatrice di una comunità in cui è stato Alfonso Gentile, comunque non l’ultima da cui è scappato, ha contattato “Chi l’ha visto” raccontando che era vittima di bullismo. «Una mattina si alzò con un braccio bruciato, fatta con una bomboletta. Lui disse di averlo fatto da solo, ma non è stato così. Lì dentro c’erano atti di bullismo. Una notte fu rasato su tutto il corpo. Una notte i ragazzi furono tatuati con ago di una macchina da cucire e inchiostro di una penna». Ma c’è stato un altro episodio grave. «Lo aspettarono all’uscito dalla palestra o lo picchiarono a colpi di spranga. Fu tutto nascosto. Il presidente denunciò ai carabinieri ma sempre contro ignoti. Io avevo scritto tutto su quello che succedeva». A questo punto il programma ha contattato la comunità, che si è giustificata attribuendo ai ragazzi la responsabilità per le problematiche di cui soffrono. «È stato un episodio grave, ma i ragazzi sono liberi di uscire. Infatti, il fatto è accaduto fuori». Federica Sciarelli ha contestato quest’ultimo aspetto e svelato di essere stata contattata da altri due ragazzi di quella comunità che confermano la versione dell’ex educatrice. Un racconto dell’orrore che spiega il dolore da cui forse sta provando a scappare Alfonso, ancora fuggitivo.