La tomba di Alfredino Rampi, il bimbo morto tragicamente a Vermicino 41 anni fa dopo essere caduto in un pozzo da cui nessuno riuscì a estrarlo, è stata profanata presso il cimitero Verano di Roma. La notizia della profanazione è stata confermata e, di fatto, ufficializzata dal Tg regionale del Lazio, in onda su Rai Tre, che ha trasmesso le immagini della lapide imbrattata con undici svastiche.
A denunciare l’accaduto è stata una signora, recatasi in loco per pregare sul sepolcro del defunto marito: “Quando ho visto la lapide di Alfredino Rampi imbrattata, ho sentito un colpo allo stomaco“, ha dichiarato, aggiungendo che soltanto dieci giorni prima “quelle scritte non c’erano”. Peraltro, proprio pochi giorni fa, nel quartiere della Garbatella, era stato inaugurato un murales dedicato al giovane, che incontrò la morte quando aveva soltanto 6 anni.
ALFREDINO RAMPI, TOMBA PROFANATA. LOLLOBRIGIDA (FDI): “ATTO GRAVISSIMO, SI PERSEGUANO I RESPONSABILI SENZA ALCUN INDUGIO”
L’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha voluto dire la sua sulla vicenda: “Voglio esprimere la più ferma condanna alla vile profanazione della lapide di Alfredino Rampi. Una notizia che mai avremmo voluto leggere e che indigna profondamente. Mi auguro che al più presto i colpevoli vengano individuati dalle forze dell’ordine”.
Un pensiero che viene condiviso in toto anche dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, il quale ha rilasciato una nota stampa che recita esattamente quanto segue: “La profanazione della tomba di Alfredino Rampi è un gravissimo, ingiustificato e incomprensibile atto. Gli inquirenti facciano luce su quanto accaduto e si perseguano i responsabili senza alcun indugio. È inquietante che il cimitero monumentale del Verano possa essere oggetto di atti vandalici, ma ancora di più contro la sepoltura di un bambino innocente, simbolo di una tragedia nazionale che colpì le coscienze e i cuori di tutti gli italiani”.