Grave lutto nel mondo dei fumetti, è morto Alfredo Castelli considerato un vero e proprio gigante fra i fumettisti non solo italiani ma di tutto il mondo. Castelli è stato il padre di Martin Mystere, come ricorda l’Ansa attraverso il proprio sito online e la trista notizia della sua dipartita è stata data da Lucca comics & games esprimendo il proprio cordoglio per la scomparsa del 76enne, nato a Milano il 26 giugno del 1947: “Ci ha lasciato un maestro del fumetto”, spiega. Alfredo Castelli è stato il creatore di Martin Mystere, soprannominato il “detective dell’impossibile”, ma nel corso della sua carriera ha anche fondato fanzine e riviste, ed è inoltre considerato uno dei più grandi esperti di fumetto.
E’ stato poi creatore di personaggi umoristici come ‘Scheletrino’ e ‘l’Omino Bufo’, disegnato anche dallo stesso e uno dei primi esempi del tratto semplificato nel fumetto italiano, come specifica ancora l’agenzia Ansa. Lucca comics nell’annunciare la morte di Martin Mystere, ha ricordato che “nel corso dei decenni è stato protagonista costante di Lucca comics & games e di Lucca Collezionando: nel 1970 è stato il primo a ricevere lo Yellow Kid (assieme a Dino Battaglia), tra i primi protagonisti del mondo fumetto e della cultura pop a lasciare l’impronta delle proprie mani per la Walk of Fame di Lucca ed è stato insignito dal festival del titolo di ‘Maestro del fumetto'”.
ALFREDO CASTELLI, MORTO IL 76ENNE FUMETTISTA: LA MOSTRA A LUI DEDICATA
Due anni fa proprio il Lucca Comics aveva dedicato ad Alfredo Castelli la mostra ‘Castelli & Friends’ in occasione del 40/o anniversario dalla creazione di Martyn Mystère. “Alfredo Castelli – spiega Emanuele Vietina, direttore di Lucca comics & games – è stato e resterà una leggenda della letteratura disegnata, un amico e un mentore: con la sua gentilezza, la sua rara intelligenza, la sua arguzia affilata ci ha cresciuto in questi decenni”.
“Siamo diventati grandi – prosegue Vietina – leggendo le storie da lui ideate, perdendoci nei suoi intrecci, ritrovandoci a cena a ridere e chiacchierare ed ascoltare i suoi racconti sulla Lucca del ’66 in quel mitico ridotto del Teatro del Giglio. Il suo ricordo non sarà nemmeno un ricordo, ma una presenza solida e permanente nella nostra manifestazione e nei nostri cuori”.