Il motivo per il quale è stata depositata la richiesta di annullamento del 41 bis con rinvio per un nuovo esame del caso di Alfredo Cospito è che va dimostrato il legame attuale con gli anarchici. Dalle motivazioni dell’ordinanza del tribunale di sorveglianza di Roma emerge, come riportato da Repubblica, una «carenza di fattualità in ordine ai momenti di collegamento» con gli anarchici. Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Piero Gaeta, ha scritto che «la verifica su tale punto essenziale non traspare nelle motivazioni del provvedimenti», eppure è «necessaria». Inoltre, evidenzia che non è «desumibile interamente ed unicamente né dal ruolo apicale né dall’essere egli divenuto “punto di riferimento” dell’anarchismo in ragione dei suoi scritti e delle condanne riportate».



Di conseguenza, il 41 bis non giustifica per Gaeta la «rarefazione e la compressione di altre libertà inframurarie», se non impedendo contatti e collegamenti che risultino però «concretamente» e «specificamente» finalizzati a scongiurare «ulteriori reati o attività dell’associazione esterna». Il pg ha aggiunto che «è necessario che emerga una “base fattuale” sulla base di “elementi immanenti e definiti”, cosa che “non è dato riscontrare» nell’ordinanza su Cospito del tribunale di sorveglianza. (agg. di Silvana Palazzo)



LA SVOLTA DELLA CASSAZIONE: CHIESTA LA REVOCA DEL 41BIS A COSPITO

La vera svolta sul caso di Alfredo Cospito sembrava essere quella giunta ieri a Milano con la decisione del Ministero della Giustizia di trasferire il leader degli anarchici insurrezionalisti – da più di 100 giorni in sciopero della fame per la revoca del regime di carcere duro al 41bis – presso il reparto di penitenziaria all’interno dell’Ospedale San Paolo di Milano. E invece dalla Corte di Cassazione è giunto un parere che potrebbe cambiare molto lo sviluppo del caso Cospito tanto a livello giuridico quanto ovviamente (per gli effetti) politico.



«Annullare il 41 bis ad Alfredo Cospito», questa è la richiesta giunta dal procuratore generale della Cassazione nella requisitoria presentata lo scorso martedì in vista dell’udienza del 24 febbraio, quando la Corte dovrà esprimersi sul ricorso presentato dalla difesa dell’anarchico contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma di confermargli il regime del carcere duro. L’anticipazione del pg della Cassazione Piero Gaeta è stata data oggi da “La Stampa” e “La Repubblica” e vede schierarsi il giudice procuratore in linea con la difesa di Cospito e contro la recente decisione del Ministro della Giustizia Carlo Nordio che ha rigettato la richiesta di revoca del 41bis di un primo ricorso presentato dal leader anarchico.

ALFREDO COSPITO IN OSPEDALE: ORA COSA SUCCEDE AL LEADER ANARCHICO

Il parere del pg Cassazione Piero Gaeta, spiega a “La Repubblica” l’ex presidente della Consulta Giovanni Maria Flick, «potrebbe indurre il ministro a una sospensione provvisoria del 41 bis in attesa della pronuncia della Cassazione, sostituendola con un’altra misura adeguata e già suggerita dal procuratore nazionale Antimafia». Secondo l’ex Corte Costituzionale dunque la possibilità per il Ministro Nordio è quella, laddove la Cassazione giudicasse eccessivo il 41bis per le attuali condizioni di Alfredo Cospito, di seguire l’indicazione di Giovanni Melillo della Direzione nazionale antimafia che solo pochi giorni fa sentenziava nel parere consegnato al Guardasigilli «Alfredo Cospito può restare al 41 bis oppure tornare al regime di alta sicurezza, con tutte le dovute cautele».

La “palla” resta in mano a Nordio ma il pressing di parte della magistratura – non tutti sono concordi però, come dimostra qui – sembra questa volta dirigersi verso una revoca della misura di 41bis per Nordio che nel frattempo ha perso circa 50 chili per lo sciopero del cibo (acqua e integratori fino a pochi giorni fa erano comunque ricevuti da Alfredo Cospito, che ora ha sospeso però anche buona parte delle sostanze di nutrizione). «Su indicazione dei sanitari, il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha disposto oggi il trasferimento – in via precauzionale – del detenuto Alfredo Cospito dal carcere milanese di Opera all’ospedale San Paolo»: così rendeva noto ieri il ministero della Giustizia, «Si trova in una delle camere riservate ai detenuti in regime di 41bis. La salute di ogni detenuto costituisce priorità assoluta». Gli scontri intanto a Milano e a Roma non si fermano con gli anarchici intenti a sfasciare vetrine, compiere atti di vandalismo e incutere timore nelle forze dell’ordine a presidio.