Cristina D’Avena e l’omaggio al padre Alfredo: le parole della nota cantante
Cristina D’Avena sarà ospite a Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin, dove coglierà l’occasione per ricordare il padre Alfredo scomparso. La cantante ripercorrerà anche la sua lunga e fantastica carriera e racconterà anche un pizzico di vita privata, mantenendo comunque il suo solito riserbo.
Come riporta FanPage, Cristina D’Avena racconta del papà Alfredo: “Mi emoziono a rivedere il mio papà. È come se fosse sempre con me e ogni volta che vedo delle immagini di lui mi commuovo. È stata una persona speciale, mi ha dato tanto. È stato un medico molto bravo che si è dedicato alla sua professione, tanto che i suoi pazienti mi chiedono ancora oggi di lui. Dico la verità, voleva che facessi anche il medico. Però era molto orgoglioso di quello che facevo, sapeva che amavo il canto. Magari non lo faceva vedere, ma so che si commuoveva quando mi vedeva in tv. Dopo la sua morte io e mia mamma ci siamo legate ancora di più. Me la porto sempre dietro, ormai è la mia mascotte“.
Cristina D’Avena e il monologo a Le Iene: “La mia musica definita di serie B”
Cristina D’Avena, qualche settimana fa, è stata protagonista di un acclamato monologo a Le Iene. Nell’irriverente programma, la cantante si è messa a “nudo” rivelando i pregiudizi legati alla sua musica e arte: “Fin da bambina ho sempre cantato, a tre anni e mezzo ero allo Zecchino d’oro con ‘Il Valzer del moscerino’. A 17 anni ho cantato la mia prima sigla, ‘Bambino Pinocchio’. Doveva essere un esperimento ma la mia voce piacque e così con “La canzone dei Puffi’, che fu un grande successo, è iniziata una favola fatta di concerti di telefilm, di sigle. Kiss Me Licia, Pollon, Mila e Shiro, Occhi di gatto, le conoscete tutte e proprio ora so che avete quelle note in testa. Io le ho sempre cantate con orgoglio“.
E ancora: “Ad un certo punto della mia carriera – ha continuato Cristina D’Avena – ho avvertito che molti amici, colleghi, conoscenze del settore consideravano la mia una musica di serie B e sentivo bisbigliare: ‘Ah Cristina è quella che canta per i bambini, no, no, no… non può fare di più. E mentre nessuno scommetteva più su di me, lo ammetto, per un momento mi ha fatto pure male ma ho capito che chi stava veramente scommettendo su me stessa ero proprio io. Ho cantato le mie canzoni con ancora più forza e convinzione e so di non aver mai tradito il mio pubblico“.