Emergono dalle indagini dei dettagli inquietanti su Alfredo Zenucchi, l’uomo che ha ucciso con un rasoio la moglie Rossella Cominotti a La Spezia. L’uomo, come riportato dal Corriere della Sera, in passato è stato tossicodipendente e ha frequentato una comunità di recupero. Inoltre, su Facebook, seguiva pagine sataniche come “Aforismi Satanici” e “Angel’s White’s and Black ‘s Warrior’s”. Anche alcuni suoi tatuaggi rimandano al demonio, tra cui il numero 666 e un’altra scritta.
Il suo profilo è sicuramente complesso. Il killer, il quale sostiene che la volontà era quella di suicidarsi insieme alla moglie, tuttavia, non ci sta alle accuse. “Quella roba lì risale a vent’anni fa, quando mi sono interessato a qualcosa, ma non sono uno sfegatato satanista”, avrebbe detto all’avvocato Alberto Rimmaudo durante un colloquio nel carcere di Massa, in cui è detenuto. Il legale, a tal proposito, ha precisato che “nella camera da letto (in cui è avvenuto l’omicidio, ndr) non è stato trovato nulla che facesse pensare a riti satanici.
Alfredo Zenucchi, marito e killer di Rossella Cominotti: la tossicodipendenza
Alfredo Zenucchi, marito e killer di Rossella Cominotti, ha parlato con gli inquirenti e con il suo avvocato anche della tossicodipendenza di cui ha sofferto in passato. “Le amicizie sbagliate, ho cominciato con le canne poi mi sono stordito con la droga e sono finito nelle comunità”, ha raccontato. Non ha mai, tuttavia, realmente chiuso con le sostanze stupefacenti. “Non sono un tossicodipendente, la questione della comunità fa parte del passato. Ma quando mi va di farlo, mi faccio. Ho da sempre lo stesso pusher”.
In base al suo racconto, anche la moglie ne faceva uso: si erano iniettati dell’eroina intramuscolo “fino al 2 dicembre”. Anche quello, secondo la sua versione, era un tentativo di togliersi la vita insieme. I familiari della vittima, tuttavia, non credono alle sue parole. “È un infame verme”, scrivono sui social network.