Niente più francese a scuola in Algeria. Dall’inizio del nuovo anno scolastico, infatti, il programma di studi francese non dovrà più essere insegnato nelle scuole pubbliche. A darne notizia è Le Figaro, a cui ha scritto la famiglia di un bambino che si stava preparando a sostenere gli esami di francese, ma ha visto andare in frantumi nel giro di una settimana tutto il suo piano educativo. Così il giornale francese ha appreso che il Ministero dell’Istruzione algerino ha deciso di “applicare la legge stricto sensu“. In pratica, c’è stato un giro di vite al “doppio curriculum”, una pratica diffusa in Algeria, che consentiva agli alunni di seguire sia il curriculum algerino che quello francese.



Ora però gli studenti non possono usare libri di testo diversi da quelli del programma elaborato dal governo algerino. Anche se si possono sostenere ancora esami come candidati indipendenti, questi non si terranno più presso il liceo internazionale Alexandre-Dumas, noto anche come liceo francese, ma dovranno recarsi all’estero. Altro punto controverso riguarda le condizioni di accesso alle università algerine per i cittadini che hanno superato la maturità francese: sono state inaspriteper reciprocità“, cioè in risposta a quanto la Francia sta facendo agli studenti algerini.



“FRANCESE LINGUA COLONIALE”: ALGERIA LE FA GUERRA

Dopo le prime minacce, le autorità in Algeria sono passate ai fatti. Stando alle testimonianze di diversi genitori, raccolte da Le Figaro, i direttori delle scuole pubbliche sono stati convocati al Ministero dell’Istruzione per impegnarsi per iscritto a non seguire il programma francese, pena un’azione penale. Nel mirino, dunque, finisce l’insegnamento del francese. Lo dimostra anche l’ordine imposto alle 22 scuole che offrono corsi anche in lingua francese di cancellarsi, anche in questo caso sotto minaccia di azioni penali.



Queste scuole sono state chiuse appena è iniziato il nuovo anno scolastico e molti bambini sono rimasti a casa. In realtà, il desiderio di eliminare la lingua francese non è nuova in Algeria, stigmatizzata come “lingua coloniale” che “non porta da nessuna parte” da parte delle élite arabofone. Da qui la “guerra” governativa. Discorso diverso per l’inglese, diventato obbligatorio a partire dal terzo anno della scuola primaria e imposto anche come lingua di insegnamento all’università.