Xavier Driencourt, ex ambasciatore di Francia ad Algeri per due volte (dal 2008 al 2012 e dal 2017 al 2020), su “Le Figaro” ha spiegato che l’Algeria non rivuole i suoi cittadini emigrati, motivando la sua risposta in una lunga intervista, apertasi con la notizia dell’allargamento delle maglie per la concessione dei visti da parte della Francia ai cittadini algerini. Una decisione in cui “vedo piuttosto la volontà del presidente di normalizzare, di voltare pagina nelle nostre relazioni con questi Paesi, di essere colui che riconcilierà la Francia e l’Algeria, anche a costo di fare importanti concessioni”.



Le autorità algerine, secondo Driencourt, “non hanno alcun interesse a recuperare questi cittadini, ritenuti politicamente marginali o di protesta, che fuggono dal loro Paese a causa del contesto politico o per motivi economici. Questi migranti sono una variabile di adattamento in un Paese in crisi“.

“ALGERIA NON RIVUOLE I SUOI CITTADINI EMIGRATI”: PARLA L’EX AMBASCIATORE FRANCESE AD ALGERI

Quali mezzi ha la Francia per fare sì che l’Algeria accetti di riprendere i suoi cittadini emigrati entro i propri confini? L’ex ambasciatore transalpino ha replicato: “Ci sono i visti, ma per varie ragioni il governo francese non vuole più adottare una linea ferma. Esiste una gamma di misure: la restrizione delle iscrizioni alle nostre università, al liceo francese di Algeri, la messa in discussione dell’accordo del 2004 sull’uso dei passaporti diplomatici, che permette a molti cittadini algerini di venire in Francia senza visto e senza alcuna forma di controllo, il mancato rilascio dei permessi di soggiorno agli algerini che non risiedono in Francia, ma che approfittano del loro permesso di soggiorno per ottenere cure mediche e/o beneficiare dei vantaggi sociali del sistema francese, la denuncia o almeno la rinegoziazione degli accordi del 1968”.



Questi ultimi, datati 27 dicembre 1968, riguardano le condizioni di arrivo e di insediamento dei cittadini dell’Algeria in Francia e comprendono “numerose disposizioni derogatorie rispetto ad altre nazionalità, tra cui marocchini e tunisini: un certificato di residenza decennale, la regolarizzazione agevolata degli immigrati privi di documenti, il ricongiungimento familiare accelerato, condizioni di integrazione nella società francese più flessibili rispetto ad altre nazionalità, visti per studenti”.

Leggi anche

ISRAELE-LIBANO/ Pace possibile ma Tel Aviv bombarda ancora e vuole un cambio di regime in Iran