Mentre prende il via la Conferenza Stato-Regioni per discutere della Fase 2 e di una possibile gestione in “autonomia”, emerge un retroscena su un algoritmo per le aperture. L’orientamento del governo è quello di ribaltare la prospettiva, quindi dal 18 maggio in poi lo Stato non farà da “chioccia” alle Regioni, ma i territori dovranno decidere cosa riaprire. Potrebbe sembrare un “libera tutti”, ma il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia la definisce “operazione responsabilità”. Nel Dpcm, che dovrebbe vedere la luce tra venerdì e sabato, verranno fissati i parametri con le linee guida dell’Inail per la sicurezza dei lavoratori e per sbloccare i codice Ateco che sono rimasti “sigillati” nella Fase 2. Questo vuol dire che il governo è pronto a far riaprire bar, ristoranti, parrucchieri, centri estetici e negozi di vendita al dettaglio di generi non alimentari. Ma questo ad una condizione: le regioni devono stare dentro quei 21 parametri che verranno fissati dal ministero della Salute e che produrranno quello che viene definito un “algoritmo inappellabile”. In base a questo principio, verranno elaborate le pagelle degli enti locali, con numeri e valutazioni pubbliche e aggiornate di settimana in settimana.



FASE 2, ALGORITMO DECIDE APERTURE DAL 18 MAGGIO

Francesco Boccia, come riportato da Il Messaggero, ha fatto quindi sapere che così ogni Regione risponderà dei propri dati e delle conseguenti riaperture. Non si saprà di più sui parametri probabilmente prima di giovedì. Saranno comunque i veri valori da prendere in considerazione, in quanto composti dai dati emersi nei primi 10 giorni della Fase 2. In maniera ufficiosa trapela che fonti di governo escludono che dal 18 maggio Lombardia, Piemonte e Liguria possano allentare le misure, perché è troppo alto il trend dei contagiati e troppo pochi i tamponi. E questo all’al di là dell’indice R0 che è sotto controllo ovunque al momento. In questo caso non sarà il governo a decidere lo stop alle attività commerciali, ma i numeri. Cioè i parametri fissati da questo algoritmo. Per questo si può parlare di ribaltamento della prospettiva rispetto alla Fase 2. Discorso inverso per il Sud, fatta eccezione per il Molise che sta registrando un aumento di casi, quindi bisognerà capirà se riuscirà a circoscriverlo. Palazzo Chigi dunque ha deciso di rendere pubblici tutti i dati, divisi per regione, per “smianre” le varie tensioni.

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