Ali Agca, attentatore di Papa Giovanni Paolo II, ha commentato la morte del Papa emerito Benedetto XVI ai microfoni dell’agenzia di stampa Adnkronos. L’ha fatto esordendo con parole “forti”, che hanno rapidamente fatto il giro del mondo: Papa Ratzinger era molto meglio di quasi tutti i capi del mondo islamico e migliore di tutti i capi religiosi e politici del mondo. Basta vedere i genocidi del mondo islamico dal Clero iraniano, la famiglia reale saudita che ha sciolto nell’acido il giornalista Jamal Khashoggi. Dai capi corrotti del Qatar ai capi mafiosi di Dubai e tutti gli altri capi del mondo islamico che hanno ucciso la vera religione. Paragonato a tutti gli altri capi religiosi e politici del mondo, Joseph Ratzinger si assolve”.



Subito dopo, Ali Agca ha menzionato alcuni episodi storici legati a Benedetto XVI, a cominciare dalla sparizione di Emanuela Orlandi, scomparsa a 15 anni il 22 giugno 1983, mentre rincasava: “Papa Ratzinger non ha avuto nessuna responsabilità nel mistero Emanuela Orlandi. Tuttavia, lui poteva liberare Emanuela Orlandi, se avesse deciso di farlo durante nel suo pontificato”. Inoltre, il Pontefice “fu costretto alle dimissioni probabilmente per motivi di salute. Perciò, ha scelto intenzionalmente l’11 febbraio del 2013, il giorno della Madonna di Lourdes, per proclamare le sue dimissioni nell’intento di mandare un messaggio al Cielo”.



ALI AGCA: “BENEDETTO XVI HA UN DEBITO MORALE VERSO LA FAMIGLIA DI EMANUELA ORLANDI”

Successivamente, Ali Agca, ex esponente dei “Lupi Grigi”, ha sottolineato all’Adnkronos: “Il 26 giugno 2000, il cardinale Ratzinger ha interpretato il Terzo Segreto di Fatima in modo errato soltanto per difendere, giustificare ad ogni costo gli errori inevitabili storici del Vaticano, come ogni potere umano. Eppure, il 12 marzo 2000, Papa Giovanni Paolo II aveva chiesto, in piazza San Pietro, il perdono a Dio davanti a un milione di persone per gli errori storici del Vaticano”.



Ali Agca ha concluso dicendo: “Papa Benedetto XVI fu il primo Pontefice a essere contestato e oltraggiato in tempi moderni da un gruppo di cattolici, il 27 maggio 2012, per aver respinto di recitare una preghiera per Emanuela Orlandi. Dunque, Papa Ratzinger ha un debito morale verso la famiglia Orlandi”.