«Emanuela Orlandi fu rapita dai servizi segreti del Vaticano». A rilanciare le accuse è Ali Agca, ex membro dei Lupi Grigi condannato all’ergastolo per l’attentato a Papa Giovanni Paolo II. Proprio a quest’ultima vicenda è legato il caso del rapimento della ragazza, infatti i rapitori provarono più volte a scambiarla con lui, che ha deciso di svelare ciò che sa. Ne ha parlato con la moglie Elena Hilal, che uscirà col libro “L’attentato al Papa“, in cui sono raccolti tutti i segreti che si intrecciano con altri gialli che non sono stati risolti, ad esempio i soldi dello Ior e la misteriosa morte di Roberto Calvi, il “banchiere di Dio” trovato impiccato sotto il ponte di Londra. Ai microfoni de Il Tempo, la coppia ha anticipato alcuni dettagli delle rivelazioni che sono pronti a fare, partendo dalla replica al giudice Ilario Martella, secondo cui Emanuela Orlandi fu sequestrata dalla Stasi, in una sorta di operazione di distrazione di massa, per scongiurare il coinvolgimento della Bulgaria e del mondo dell’Est nell’attentato al Papa, visto che Ali Agca iniziò a muovere accuse contro funzionari bulgari.



A tal proposito, Elena Hilal spiega che il marito non aveva né complici né mandanti, l’obiettivo era quello di fare un «grande gesto» per entrare nella storia. La pista bulgara sarebbe stata costruita ad arte e imposta anche con intimidazioni ad Ali Agca, il quale racconta che il giudice Imposimato gli avrebbe detto che sarebbe stato buttato in una cella di isolamento per trent’anni se non avesse ribadito l’accusa ai bulgari. La proposta di collaborare prevedeva che sarebbe stato libero in due anni attraverso la grazia presidenziale: «Fu proprio il giudice Martella in persona a fargli questa promessa nell’autunno ’81», racconta Elena Hilal.



L’APPELLO A PAPA FRANCESCO E IL MESSAGGIO A PIETRO ORLANDI

Rivelazioni importanti, destinate a far discutere quelle fatte da Ali Agca tramite la moglie Elena Hilal, che a Il Tempo anticipa altri particolari raccontati nel suo libro in uscita, tirando in ballo Mirella Gregori, la cui scomparsa è stata spesso legata a quella di Emanuela Orlandi: i rapitori anche in quell’occasione chiesero la liberazione del marito attraverso la grazia presidenziale. Elena Hilal ha spiegato che il giudice Ilario Martella è uno dei pochi attualmente in Italia a sapere davvero cos’è successo a Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, per cui non bisognerebbe perdere l’occasione di scoprirlo, «poiché temo che dal Vaticano non arriverà nulla di buono».



Dunque, per l’attentatore del Papa non c’entrano nulla Kgb, Stasi e governo bulgaro nella scomparsa della cittadina vaticana: in particolare accusa Cia, Pentagono e Vaticano del complotto sulla pista bulgara, poi fa un appello a Papa Francesco affinché liberi Emanuela Orlandi «viva o morta» e la consegni alla famiglia anche per liberare a livello morale e spirituale la Chiesa cattolica.  Infine, ha mandato un messaggio a Pietro Orlandi: «Sei sulla strada sbagliata, non esiste alcuna pista di Londra su Emanuela».