ALICE COOPER SI RIBELLA ALLA CULTURA “PRO-TRANS” E SBOTTA: “BASTA CONFONDERE I BAMBINI!”
Gotico, rockstar controverso, di recente anche credente e decisamente contro corrente: Alice Cooper, 75enne idolo del rock-punk gotico, si è lanciato in una recente intervista sul sito “Stereogum” in un’autentica crociata contro l’ideologia “gender” e in particolare contro la transizione di genere sui bambini: «Trovo sbagliato quando hai un bambino di 6 anni che non ne ha idea. Vuole solo giocare e tu lo confondi dicendogli: ‘Sì, sei un ragazzo, ma potresti essere una ragazza se lo desideri’», ha detto Alice Cooper contestando l’opinione politicamente corretta Usa per cui la transizione di genere e le teorie sul “gender” sono positive a prescindere in quanto contestarle significa automaticamente essere additato come “transfobico”.
«Voglio dire, se ti identifichi come un albero… dirò: ‘Dai! In cosa ci troviamo, in un romanzo di Kurt Vonnegut?”. È così assurdo che ora siamo arrivati al punto di assurdità», rincara la dose Alice Cooper nell’intervista online. I bambini «non vanno confusi con la transizione di genere», sottolinea ancora il cantante rock per svariati motivi: «Stiamo arrivando al colmo del ridicolo, tutti quelli con cui parlo dicono che è stupida», riferendosi all’ideologia “woke” che considera come assolutamente a-problematiche questioni come le transizioni di genere, l’autodefinirsi da bambini in un genere diverso da quello di nascita e addirittura le operazioni chirurgiche per la riassegnazione del “gender”. Cooper nell’intervista aveva infatti espresso contrarietà alle «cure per le affermazioni del genere per i minori» – che comportano «interventi chirurgici irreversibili e trattamenti ormonali per facilitare la transizione al sesso opposto»; non solo, il cantante americano concluse «Capisco che ci siano casi di transgender , ma temo che sia anche una moda passeggera, e temo che ci siano molte persone che affermano di essere questo solo perché vogliono essere quello».
IMMEDIATA LA CENSURA “WOKE” CONTRO ALICE COOPER: AZIENDA STRAPPA IL CONTRATTO
Concerti controversi, modi schietti, rituali semi-atroci e nulla è mai stato contestato: eppure è bastata una semplice intervista dove Alice Cooper riportava il suo personale pensiero in merito alla transizione di genere sui bambini e in generale alle teorie sul “gender” per trovare immediata censura da parte di una cultura “woke” di cui ormai è permeata l’opinione pubblica e il mondo commerciale americano.
È bastato infatti leggere quelle dichiarazioni al sito “Stereogum” perché l’azienda Vampyre Cosmetics – che fornisce i prodotti di trucco in scena per la rockstar dark – interrompesse immediatamente il contratto con Alice Cooper: accordo stralciato con il marchio di cosmetici che prende così distanza dal “transfobico” cantante, come immediatamente è stato ribattezzato sulla stampa Usa. Negli scorsi giorni la rockstar ha anche condiviso sui social la teoria anti-trans sull’accesso ai bagni pubblici, sostenendo che «consentire alle persone transgender di utilizzare il bagno che corrisponde alla loro identità di genere porterebbe a crimini violenti. Un ragazzo può entrare nel bagno di una donna in qualsiasi momento e dire semplicemente: ‘Mi sento come se fossi una donna oggi’ e divertirsi lì dentro’». A seguito di ciò, la Vampyre Cosmetics ha scritto in una nota che «Alla luce delle recenti dichiarazioni di Alice Cooper non collaboreremo più con il makeup. Siamo dalla parte di tutti i membri della comunità LGBTQIA+ e crediamo che tutti dovrebbero avere accesso all’assistenza sanitaria. Tutte le vendite in preordine verranno rimborsate». Dalle “shit storm” virali sui social alle “sentenze woke”, il passo ad oggi è molto breve.