“Alice nella città” compie diciotto anni e affronta in modo maturo l’anno della pandemia. Durante il periodo della clausura Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, i due direttori e ideatori del festival, hanno proiettato film sulle facciate dei palazzi, hanno immaginato un’arena galleggiante, che è stata realizzata a Roma nel laghetto dell’EUR, hanno promosso una nuova cultura dei festival fatta di progettualità e di programmazione condivise al posto della concorrenza spietata alla ricerca dell’anteprima mondiale. Hanno insomma utilizzato il periodo del contagio come un laboratorio di sperimentazioni per migliorare. E così, grazie a questo attivismo, per la prima volta, anche l’Auditorium della Nuvola all’EUR si apre al cinema per proiezioni riservate al pubblico giovane.



Nasce una nuova sezione di Alice, Sintonie, condivisa con la Mostra internazionale d’arte cinematografica, nella quale verranno proiettati sei film presentati a Venezia che raccontano storie di ragazzi. Infine, credendo nell’integrazione virtuosa tra streaming e sala, tutti i cortometraggi e gli incontri del festival saranno disponibili anche online sulla piattaforma TIM Vision.



È un viaggio nello spazio e nel tempo, tra tutti i generi, in tutto il mondo, quello che si può fare attraverso i 12 film della sezione principale del concorso Young Adult. Si comincia nel 1863 quando una ragazzina, Martha Jane, indossa i pantaloni e si taglia i capelli per guidare il carro di famiglia verso l’Ovest. È l’infanzia di Calamity Jane quella che ci racconta Calamity, film d’animazione francese. Ma oggi, alla periferia di Parigi, in Gagarine un sedicenne, Youri, che sogna di fare l’astronauta, si unisce alla resistenza contro chi vuole demolire la sua astronave, il complesso immobiliare dove abita. Sempre alla periferia di Parigi, in Ibrahim, un adolescente sognatore, dopo un furto fallito, cerca di recuperare la stima del padre che per colpa sua si è dovuto indebitare e ha avuto la carriera compromessa. Ancora in Francia vivono felici e stralunati sull’acqua, in una casa-battello, Tim e Chloé ma la loro figlia adolescente, Tommy, non vuole perdere il primo giorno di scuola.



La deliziosa commedia Felicità racconta la folle giornata nel corso della quale questa famiglia incontrerà anche un astronauta e una scimmia. Decide, invece, di costruirsi da sola una casa per sé e le due figlie, Sandra, mamma amorevole e moglie che fugge finalmente da un marito violento, nel film inglese La vita che verrà. Intanto all’Idroscalo di Ostia, in Puntasacra, la famiglia di Franca, tutte donne, e altre 500 famiglie lottano per continuare a vivere in quel lembo di terra che altri vogliono trasformare in porto turistico. Lo sguardo straniante di tre cani randagi che vagano per Istanbul serve alla giovane regista di Hong Kong Elisabeth Lo per fornire, nel pluripremiato Stray, un ritratto crudo e veritiero della diseguale società turca contemporanea. Invece in America i due truffatori Theresa e Robert hanno passato 20 anni a educare la figlia, Old Dolio, all’arte dell’imbroglio ma in Kajillionaire, nel corso di una truffa quando una sconosciuta si unirà alla famiglia nulla sarà come prima.

Cercano nello sport una strada nella vita i protagonisti di tre altri film in concorso. La quindicenne Lyz deve sopportare le pressioni emotive del suo rigoroso allenatore per farla diventare una campionessa di sci in Slalom. Tigers racconta la vera storia di Martin Bengtsson, calciatore prodigio di 16 anni, venduto a uno dei più importanti club italiani. Nadia, dopo le Olimpiadi, vorrebbe abbandonare il nuoto professionale e i suoi sacrifici. Nadia Butterfly esplora l’innocenza e i turbamenti di una giovane di oggi alla ricerca di una propria identità. Ci porta in un futuro post-apocalittico, in cui la luce del sole è diventata mortale, l’opera seconda di Carlo Lavagna, Shadows, dove una madre e due figlie adolescenti lottano contro le Ombre, presenze inquietanti che vivono solo di giorno e al di là del fiume.

Sono 8 i film della sezione Fuori Concorso Italia e mostrano un vasto panorama di temi e generi: Movida è un docufilm che fotografa la vita dei giovani della provincia bellunese; Climbing Iran è il ritratto di una donna straordinaria che sfida i pregiudizi in Iran, scala le montagne e sogna di aprire una “nuova via” sulle Alpi; in Cuban Dancer Il quindicenne Alexis, ballerino provetto della Scuola nazionale di Cuba, deve affrontare il trasferimento a sorpresa della famiglia negli Usa; La rinascita delle farfalle racconta l’incontro tra una giornalista, autrice del documentario, e un gruppo di ragazze accomunate da disturbi alimentari, che hanno formato una comunità sui social media; Oscar aiuta il padre a raccogliere ferraglia nella Sicilia profonda e conoscerà l’immigrato Stanley con cui dividerà la solitudine ne Il mio corpo; Antonio emigra in Lussemburgo negli anni ’60 e, in Io sto bene, ha una bellissima storia d’amore con Mady, una ragazza moderna che diverrà la sua bussola nella vita; Il cielo in una stanza documenta attraverso filmati autoprodotti la reazione degli italiani alla clausura da marzo a giugno 2020; in Palazzo di giustizia c’è un’udienza in un grande tribunale italiano dove si processa un giovane rapinatore di un benzinaio, che ha sparato e ucciso il complice, un ragazzo, e poi ci sono le famiglie, degli imputati e delle vittime, il via vai, i curiosi, gli uffici.

Straordinaria veramente la selezione dei film della Mostra di Venezia nella nuova sezione Sintonia che porta a Roma I Predatori, l’opera prima di Pietro Castellitto, che ha vinto il premio di Orizzonti per la migliore sceneggiatura, ritratto di due famiglie romane agli estremi della scala sociale ma in realtà molto simili. C’è anche Listen, migliore opera prima, che racconta la lotta di due genitori immigrati portoghesi per non farsi strappare i figli dagli efficienti ma spietati servizi sociali inglesi. Il giovanissimo interprete dello straordinario film iraniano Sun Children ha vinto il premio Mastroianni come attore rivelazione. Mainstream è, invece, un’originale riflessione sul conformismo dell’anticonformismo, ambientato ai margini di Hollywood, e anche una storia d’amore con qualcuno che non vuole bene neanche a se stesso. Nell’interessante La nuit du rois un giovane è mandato in una prigione, in mezzo alla foresta ivoriana, gestita dagli stessi carcerati, dove, di notte, dovrà intrattenere con le sue storie gli altri prigionieri. Fa parte della selezione anche uno dei migliori film della Mostra, Nowhere Special di Uberto Pasolini, che ha raccontato, senza ricorrere a facili ricatti emotivi, la storia di un padre che deve morire e vuole scegliere, prima, la famiglia cui affidare il figlio di 4 anni.

Ma non è finita. Sono previsti 8 Eventi speciali. Nel film d’animazione 100% Lupo un cane che appartiene orgogliosamente alla stirpe dei lupi mannari, giunto all’età della trasformazione, diventa invece un barboncino. Il futuro siamo noi è un documentario che racconta come in tutto il mondo vi sono bambini che si battono per difendere i propri ideali. La storia di Olaf è un cartone animato di 7 minuti che narra le origini di Olaf, il pupazzo di neve di Frozen che ama l’estate. Trash è, invece, un film d’animazione italiano i cui protagonisti sono spazzatura: scatole di cartone, bottiglie di bevande gassate, ecc. In Sweet things due fratelli fuggono da un padre alcolizzato e da una madre assente alla ricerca di una nuova vita. La storia di Peter Pan è completamente rivisitata in Wendy, dove Wendy vive in un’isola nella quale il tempo non esiste e non si invecchia, ma lei dovrà contrastare la minaccia di dover crescere. Ne Sul più bello Marta è bruttina e ha una malattia rara. A 19 anni, prima che la malattia degeneri, vuole il grande amore e non si accontenta, si innamora e vuole Arturo, il più bello. Degli autori di C’est la vie, Toledano e Nakache, è, infine, la commedia Hors normes, in cui Bruno e Malik gestiscono con molte difficoltà due centri che assistono giovani affetti da autismo e sono anche legati sentimentalmente tra loro.

Non poteva mancare quest’anno la sezione Serie con solo 4 opere ma significative. Elena Sofia Ricci è Rita Levi Montalcini nell’omonima fiction diretta da Alberto Negrin. Si potrà poi vedere una puntata de L’Alligatore, la serie diretta da Daniele Vicari ed Emanuele Scaringi e ispirata ai romanzi di Massimo Carlotto, che hanno come protagonista Marco Buratti detto l’Alligatore. Verranno invece proiettati tutti i 10 episodi da 22 minuti della prima stagione di Stalk, serie francese, il cui protagonista Lux, geniaccio informatico, dopo essere stato umiliato da un gruppo di studenti, si vendica spiandoli e perseguitandoli. Pure è infine, una serie britannica di cui sarà possibile vedere tutta la prima stagione la cui protagonista è Marnie, una giovane scozzese che ha l’ossessione di immaginare tutti quelli che incontra in situazioni erotiche.

Per ricordare il centenario di Gianni Rodari verranno proiettati due film ispirati a sue opere: La torta in cielo (1974) di Lino Del Fra e La freccia azzurra (1996) di Enzo d’Alò. La versione restaurata de I laureati, esordio nel 1995 di Leonardo Pieraccioni, conclude la lista dei film della sezione Quei ragazzi dedicata ai film classici contemporanei da riproporre alle nuove generazioni.

Completano il programma di “Alice nella città”, sezione autonoma della Festa del Cinema di Roma,23 cortometraggi e gli incontri con gli autori di tutti i film presentati. Corti e incontri saranno visibili in streaming sulla piattaforma Tim Vision.