Alice Neri è stata uccisa a 32 anni, trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto il 18 novembre scorso a Fossa di Concordia (Modena) e il giallo della sua morte è denso di interrogativi. Indagati, come atto dovuto, il marito della donna e un collega con cui avrebbe bevuto un aperitivo la sera del delitto, ma dietro le quinte di un mistero sconvolgente si profilerebbe l’ipotesi di uno stalker. Qualcuno infastidiva Alice Neri sul posto di lavoro (dove era l’unica donna) o altrove? Il caso oggi a Quarto Grado, tra piste possibili e domande a cui dare risposta: una svolta potrebbe arrivare dalle analisi sui tabulati telefonici e sulle immagini delle telecamere di sorveglianza che potrebbero aver impresso elementi chiave per condurre alla soluzione dell’enigma.



Nel ventaglio delle ipotesi sul delitto si fa strada la pista di un “terzo uomo, un altro collega della vittima che sarebbe finito nel radar degli inquirenti e su cui penderebbero alcuni sospetti. Non sarebbe inoltre esclusa la pista di un complice, qualcuno che, dopo l’omicidio, potrebbe aver contribuito ad appiccare l’incendio per distruggere il cadavere e ogni traccia dell’assassino. Le analisi sui resti, oltre a quelle sulle maniglie di un’auto trovate nella zona (che potrebbero essere del veicolo di Alice Neri), potrebbero portare all’individuazione di un Dna potenzialmente utile a chiudere il cerchio intorno al killer o a chi potrebbe aver collaborato al delitto.



Il giallo di Alice Neri e quei 10 minuti in macchina prima della fine

Alice Neri è stata trovata carbonizzata nel bagagliaio della sua auto a Fossa di Concordia, il 18 novembre scorso, circa 16 ore dopo aver salutato il collega con cui avrebbe trascorso la serata con un lungo aperitivo. Si tratterebbe della stessa persona poi iscritta nel registro degli indagati insieme al marito della 32enne, come atto dovuto, con l’ipotesi di omicidio volontario. La famiglia della vittima non ha mai creduto all’orizzonte di un suicidio e continua a tenere alta l’attenzione su una morte finora inspiegabile. La donna lavorava in una azienda di Cavezzo in cui sarebbe stata la sola presenza femminile, e il sospetto di chi indaga è che qualcuno possa averle fatto del male dopo averla sottoposta a stalking.



Le immagini del circuito di videosorveglianza del locale di Concordia in cui Alice Neri e il collega avrebbero passato diverse ore (fino alle 3 del mattino, riporta Il Corriere della Sera) durante il loro aperitivo dimostrerebbero che la donna, dopo averlo salutato, sarebbe rimasta in macchina per almeno 10 minuti prima di partire. Un particolare che ora è tra i nodi da sciogliere sul tavolo dell’inchiesta: perché Alice Neri si è fermata in auto per tutto quel tempo prima di mettere in moto e dirigersi verso casa? Una volta ripartita, ha incontrato qualcuno? Il telefonino della donna sarebbe stato acceso quando il marito, all’alba del 18 novembre, avrebbe provato a contattarla. Uno, due, più tentativi di chiamarla ma tutte le telefonate, come raccontato dal fratello di Alice Neri al quotidiano, sarebbero state rifiutate. Secondo la famiglia, Alice Neri potrebbe essere stata vittima di uno stalker ed essere stata uccisa dopo aver respinto delle avances. Uno scenario che, stando al fratello, potrebbe portare all’ipotesi che la 32enne sia stata condotta sulla scena del ritrovamento contro la sua volontà, ancora in vita o già morta.