Alice Neri conosceva il suo assassino? La domanda è centrale nel giallo della mamma 32enne di Ravarino trovata morta, il corpo carbonizzato, nel bagagliaio della sua auto a Fossa di Concordia (Modena) il 18 novembre scorso. Poche ore fa, una prima svolta nelle indagini si è registrata con l‘arresto di un sospettato, il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, da giorni nel mirino di una serrata caccia all’uomo e destinatario di mandato di cattura europeo perché ritenuto di interesse nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio. Al momento, secondo quanto trapelato, non si sa ancora se Alice Neri lo conoscesse. Sarebbe però appurata la presenza dell’indagato nel locale in cui la donna, nelle ore immediatamente precedenti alla morte, avrebbe consumato un lungo aperitivo con un collega. Quarto Grado torna sul caso di Alice Neri, dopo i recenti sviluppi investigativi, nella puntata in onda venerdì 16 dicembre.
La famiglia di Alice Neri non ha mai creduto all’ipotesi di un suicidio che aveva fatto capolino nel ventaglio delle prime piste al vaglio. Il marito della donna, Nicholas Negrini, ai microfoni della trasmissione di Gianluigi Nuzzi aveva espresso le sue perplessità sul caso e sulle ultime ore della 32enne, confidando nell’individuazione del 29enne tunisino che risultava partito all’estero dal giorno successivo alla morte di Alice Neri. Mohamed Gaaloul sarebbe stato fermato in Francia, in un centro prossimo al confine con la Svizzera, all’esito di un complesso lavoro di cooperazione internazionale. L’uomo si sarebbe detto estraneo al decesso della 32enne, ma sulla sua posizione insisterebbero elementi importanti che ora potranno essere vagliati in modo più approfondito anche in sede di interrogatorio.
Alice Neri morta a Concordia: il mistero e l’arresto del principale sospettato
Nell’immediatezza della morte di Alice Neri, il marito e il collega con cui la donna avrebbe trascorso le ultime ore prima della fine sarebbero stati iscritti nel registro degli indagati come atto dovuto per consentire accertamenti più approfonditi sulla vicenda, anche a garanzia delle persone in questione. Nei giorni seguenti, però, la sensazione di trovarsi di fronte a un caso particolarmente complesso e senza esclusione di colpi di scena era apparsa evidente nell’aria, fino all’ombra di un “terzo uomo“.
Nel fuoco investigativo, poche settimane dopo il ritrovamento del cadavere di Alice Neri, sarebbe finito proprio il 29enne tunisino arrestato nella mattinata di ieri sul suolo francese. Un profilo, il suo, che secondo quanto riportato dall’Ansa avrebbe assunto i contorni di “principale sospettato” in breve tempo, all’esito di controlli incrociati sui suoi spostamenti e sulle immagini di videosorveglianza che insistono nella zona di interesse per risolvere il giallo di Alice Neri. La famiglia della vittima ha sempre sostenuto che possa essere stata assassinata dopo aver rifiutato le avances di qualcuno, non escludendo la presenza di uno stalker nella vita della 32enne. Adesso la chiave per chiudere il cerchio e consegnare la soluzione del caso potrebbe essere già in mano agli inquirenti.