Ombre e atroci sospetti si susseguono senza sosta nell’alveo dell’inchiesta sull’omicidio di Alice Neri. La 32enne di Ravarino, trovata senza vita nella sua auto bruciata a Fossa di Concordia, il 18 novembre scorso, è al centro di un giallo dai contorni ancora indecifrabili. Manca un movente al quadro di elementi che sarebbero stati raccolti a carico dell‘indagato numero uno, Mohamed Gaaloul, trincerato nel suo silenzio in carcere dopo aver dichiarato, in sede di interrogatorio di garanzia, di essere andato in Francia per motivi di lavoro. Ed è da lì che il nastro della sua storia nebulosa si riavvolge per tornare in Italia, dove è detenuto dal 4 gennaio a seguito del trasferimento dopo il fermo scattato oltralpe il 14 dicembre.



Quarto Grado torna sulla vicenda nella nuova puntata, quando una parte delle attenzioni investigative si starebbe focalizzando sulla scoperta di una particolare ricerca sul navigatore del telefonino della vittima. Qualcuno, secondo quanto emerso poche ore fa dall’analisi del cellulare di Alice Neri, sull’applicazione Maps avrebbe digitato una destinazione in provincia di Mantova: Poggio Rusco. Una località che, a detta dei familiari, la 32enne non avrebbe mai menzionato o frequentato. Chi è perché ha cercato quel posto? A questa e molte altre domande proveranno a dare una risposta gli inquirenti.



Il caso di Alice Neri ancora senza soluzione

Il caso di Alice Neri è quindi ancora senza soluzione. Nonostante il fermo dell’uomo indicato quale principale sospettato dell’omicidio, il 29enne tunisino Mohamed Gaaloul, ci sono troppi punti interrogativi perché si possa parlare di una vera svolta. L’uomo non avrebbe reso alcuna dichiarazione in merito alle contestazioni, limitandosi a sostenere di trovarsi in Francia, dopo la morte di Alice Neri, per questioni lavorative.

Il suo arresto risale al 14 dicembre scorso e sarebbe avvenuto in una città prossima al confine con la Svizzera. Le autorità francesi lo hanno riconsegnato all’Italia e attualmente si troverebbe nel carcere di Modena. Secondo l’accusa, riporta Ansa, sarebbe stato lui ad uccidere Alice Neri, la giovane di Ravarino la notte tra il 17 e il 18 novembre scorsi, per poi dare auto e corpo alle fiamme così da cancellare ogni traccia capace di incastrarlo. Mohamed Gaaloul avrebbe rotto il suo silenzio solo per dire di non essere un uomo in fuga. Stando alla sua versione sulla partenza all’estero all’indomani del delitto di Alice Neri, quel viaggio avrebbe avuto come scopo quello di lavorare fuori e non di far perdere le proprie tracce. Un resoconto della sua storia che ora è confluito al vaglio degli inquirenti.