Si continua ad indagare sull’omicidio di Alice Neri, la giovane donna trovata carbonizzata nel baule dell’auto. Mattino Cinque ha intervistato in collegamento il fratello di Alice, Matteo, che ha spiegato: “Il marito ha provato a chiamare Alice dieci volte – le parole del fratello della vittima in merito alle chiamate effettuate da Nicholas, compagno di Alice Neri, quando si è accorto che la moglie fosse sparita – ma le chiamate venivano rifiutate, ha provato allora con l’app Trova il mio telefono di Samsung, ma dopo dieci secondi veniva disattivato lo squillo”.



“Qualcuno ha disattivato la posizione? – ha proseguito il fratello di Alice Neri – molto probabilmente, è un nostro pensiero. Sicuramente il fatto che il telefono fosse ancora acceso e la geolocalizzazione risultava disattivata in quanto l’ultima posizione è alle 3:40 del mattino, significa che il telefono non era in mano a mia sorella. Forse tramite il telefono di mia sorella qualcuno aveva accesso a social e app varie dove forse vi erano elementi per ricondurre ad una o più persone, ma sono sempre mie supposizioni”.



ALICE NERI, IL FRATELLO: “MIA SORELLA AVEVA UN VIZIO…”

Poi il fratello di Alice Neri ha continuato: “Mia sorella ha sempre avuto il vizio di salire in macchina e mettersi per 5 o 10 minuti al cellulare. Spesso è stata ‘sgridata’ per questo, era un’abitudine, era sistematico”.

Tanti i misteri di questa vicenda, a cominciare dal tragitto compiuto dalla Ford Fiesta di Alice Neri, così come catturato dalle telecamere, che dopo la famosa uscita di giovedì sera con il collega, ha preso una strada differente rispetto a quella che avrebbe dovuto prendere per andare a casa, dirigendosi proprio verso il campo dove poi è stata ritrovata. Inoltre, le telecamere avrebbero catturato sempre l’auto di Alice Neri qualche ora prima sul luogo dove l’auto è stata rinvenuta bruciata, come se stesse controllando il posto. Tanti lati oscuri di un omicidio per cui per ora sembra difficile trovare il bandolo della matassa.