È stato l’ultimo a vedere Alice Neri in vita prima del suo assassino, la sera del 17 novembre 2022 a Fossa di Concordia, e adesso, otto mesi dopo la morte della 32enne e l’avvio di un’inchiesta complessa ancora in corso, il collega Marco Cuccui rompe il silenzio a margine della richiesta di archiviazione della sua posizione di indagato insieme a quella del marito della vittima, Nicholas Negrini. I due uomini erano stati iscritti nel registro notizie di reato come atto dovuto, anche a garanzie di difesa, perché le indagini potessero esplorare ogni pista e ogni scenario. Entrambi, secondo gli inquirenti, sono estranei alla vicenda e il principale indiziato resta Mohamed Gaaloul, tunisino 29enne in carcere con le accuse di omicidio volontario e distruzione di cadavere.
A suo carico, secondo gli investigatori, graverebbe un robusto quadro di elementi che il suo avvocato, Roberto Ghini, ritiene invece insussistente. La battaglia della famiglia di Alice Neri per arrivare alla verità continua attraverso il lavoro di un pool di consulenti tra cui il generale Luciano Garofano, ex comandante del Ris di Parma impegnato con numerosi altri esperti nell’analisi della scena del crimine e dei reperti del delitto. Chi ha ucciso Alice Neri? Ancora non c’è una risposta alla domanda centrale del giallo. Oggi Marco Cuccui sceglie di mostrarsi per la prima volta davanti alle telecamere, in una intervista rilasciata al canale Trc Modena, per dire la sua sul dramma della 32enne con cui ha consumato un lungo aperitivo prima della fine. Poche ore dopo il loro incontro, il 18 novembre, Alice Neri sarebbe stata trovata carbonizzata all’interno del bagagliaio della sua auto, bruciata in un campo, diventando protagonista di uno dei casi di cronaca più sconvolgenti degli ultimi tempi.
Marco Cuccui sul caso Alice Neri: “Non avrei mai immaginato un finale così brutale”
La Procura di Modena ha chiesto l’archiviazione per Nicholas Negrini e Marco Cuccui, rispettivamente marito e collega di Alice Neri iscritti nel registro degli indagati all’indomani dell’apertura dell’inchiesta. Il principale sospettato è Mohamed Gaaloul, finito in carcere con l’accusa di aver ucciso la 32enne la notte tra il 17 e il 18 novembre 2022 dopo aver “agganciato” la vittima nel bar di Concordia in cui ha consumato un lungo aperitivo proprio con Cuccui. Quest’ultimo, per la prima volta dall’inizio delle indagini, ha parlato poche ore fa ai microfoni di Trc Modena spiegando il suo stato d’animo a margine dell’istanza con cui si sostiene la sua estraneità al delitto: “Sono molto contento perché è una risposta che aspettavamo da mesi. Grazie al lavoro dei miei legali, dei miei consulenti e della Procura, è stato finalmente dimostrato che io sono estraneo ai fatti“.
“In questi mesi – ha proseguito il collega di Alice Neri – ho sofferto, i media hanno tirato fuori un Marco che non mi appartiene. Il mio silenzio, tanto consigliato dai miei avvocati e tanto voluto anche da me, è stato per rispetto prima di tutto di Alice e anche delle indagini, che sono ancora in corso“. Cuccui ha dichiarato di confidare nel lavoro degli inquirenti e di sperare che il colpevole sia assicurato alla giustizia: “Mi è caduto il mondo addosso, non mi aspettavo che un aperitivo finisse così, in un omicidio. Sono avvilito e ancora non mi do pace che Alice non c’è più. Il destino è stato brutale. Era una ragazza fantastica, molto solare, scherzosa, le piaceva condividere tante cose, non meritava quella fine“. L’avvocato Roberta Sofia, legale del collega di Alice Neri, è intervenuta a stretto giro sulla posizione del suo assistito: “Che Marco Cuccui sia innocente non lo devono dire i suoi legali. L’ha già detto la Procura e ora attendiamo la decisione del giudice. Come suo legale, quello che posso dire è che il signor Cuccui è una persona perbene“.