Cosa è successo davvero ad Alice Neri? La mattina dell’omicidio, esce di casa poco dopo le 5 per attaccare alle 7 e fa una lunga pausa in un paesino a 7 km dalla fabbrica dove lavorava. Lì, la donna incontra il cosiddetto “terzo uomo”. “Si vedono per un caffè, mio marito arriva a San Prospero alle 6 e poi alle 7 meno un quarto è già in fabbrica”, racconta a Quarto Grado la moglie dell’uomo, che era diventato un confidente e forse anche qualcosa di più per Alice.



Quell’ultimo giorno, Alice esce da lavoro alle 16 e si ferma a lungo a San Prospero con un altro collega. Lì la va a cercare nuovamente il terzo uomo. “Alice aveva detto che quel giorno ci fosse la possibilità che ci raggiungesse al bar tramite un ex collega. Le ho scritto e ha risposto alle 17.15 che era ad un bar a San Prospero”, racconta un testimone, suo amico. Il marito rivela che la moglie quel giorno torna a casa alle 18:30, per poi riuscire alle 19:15 e non fare più ritorno.



Alice Neri, il mistero del cellulare

La moglie del “terzo uomo”, racconta a Quarto Grado che il mattino dopo l’omicidio, il marito era a bere un caffè con un amico: al momento non è però chiaro se ci siano o meno testimonianze. Alice Neri ha incontrato un altro uomo dopo aver salutato il collega Marco, visto la sera per un aperitivo, e aver visto Mohamed Gaaloul, che si era avvicinato all’auto della donna? Chi ha ucciso davvero la giovane mamma e moglie che sembrava aver una vita parallela, fatta di frequentazioni, oltre la famiglia?

Il telefono di Alice Neri è stato ritrovato nell’auto della donna. Gli inquirenti e i tecnici stanno lavorando su quel dispositivo perché nonostante le fiamme, potrebbero riuscire a risalire ai contenuti dello smartphone. “Si può accedere alla memoria direttamente dal Cip“, come spiega un esperto a Quarto Grado. Se invece fosse stato rovinato dalle fiamme, c’è la possibilità di capire se vi sia un backup di Whatsapp.