Spunta un’intercettazione finora mai mandata in onda nel giallo Alice Neri, la 32enne trovata priva di vita nella sua auto carbonizzata nelle campagne del Modenese. Si tratta di una telefonata intercorsa tra Marco, il collega con il quale Alice aveva trascorso la sua ultima serata, e un suo interlocutore, al quale ha riassunto in breve tutto ciò che ha fatto da quando i due hanno lasciato il bar dove Mohamed Gaaloul, principale sospettato per la morte della donna, l’avrebbe poi avvicinata quando lei era già in auto.



Poche parole, quelle pronunciate da Marco all’amico e trasmesse in esclusiva nel corso della trasmissione di Rai Due “Ore 14”, condotta da Milo Infante: “Da lì sono andato via verso le tre e mezza, poi sono andato a casa. Quello che è successo dopo non lo so, comunque lei non è partita subito. Però, la stessa scena l’abbiamo fatta il 10 novembre, capito? Solo che era mezzanotte e mezza. Quando sono salito in macchina, Alice Neri non partiva, non partiva. Allora, dopo son partito”.



ALICE NERI, LA MADRE PATRIZIA: “PERCHÉ MARCO NON HA SUONATO IL CLACSON E SE N’È SEMPLICEMENTE ANDATO?”

Un profilo, quello di Marco, che la madre di Alice Neri, Patrizia Montorsi, ai microfoni di “Mattino 5”, ha commentato in questi termini: “Chi è Marco? Mia figlia è stata giudicata, rovesciata come un calzino, sapete tutto, dove andava… Ma Marco chi è? È scomparso dopo, ma, prima, nonostante abbia visto che c’era qualcuno che fissava mia figlia, che c’era qualcuno che si avvicinava alla macchina di mia figlia, si è preso il lusso di andarsene”.



Proprio questo suo presunto “disinteresse” nei confronti di Alice Neri non va giù alla madre della vittima, che ha aggiunto: “Ma scusa, fai qualcosa, suona il clacson, torna indietro, chiama la polizia! Invece, lui è andato via perché aveva sonno e gliel’ha consegnata su un piatto d’argento”.