Mohamed Gaaloul, l’assassino di Alice Neri, è stato incastrato dalla testimone Tiziana. La donna, come raccontato nel corso di Quarto Grado, ha conosciuto il tunisino ad agosto scorso ed hanno iniziato una relazione, qualche mese dopo interrotta da lei poiché scoprì che l’uomo si sarebbe poco dopo sposato. In due occasioni la coppia si era incontrata a Fossa di Concordia, nei pressi dei laghetti dove lo scorso 19 novembre l’auto con dentro il corpo della vittima è stata ritrovata.



“Ai tempi mi aveva detto che era un bel posto e che era andato lì a pescare con la sua fidanzata”, ha rivelato Tiziana agli inquirenti. La versione di Mohamed Gaaloul secondo cui non conosceva quel luogo, dunque, è stata smentita. Questo, tuttavia, non è l’unico contributo alle indagini dato dalla donna, che è stata rintracciata dalla Polizia attraverso i tabulati telefonici. Il tunisino, infatti, la chiamò la notte del delitto, alle 3.00. “Mi disse che era rimasto a piedi a Concordia e mi chiese di andarlo a prendere, ma io rifiutai”. È un mistero il perché lo abbia fatto, dato che a quell’orario non aveva ancora incontrato Alice Neri.



Alice Neri, testimone Tiziana incastra Mohamed Gaaloul: le rivelazioni sul caso

È sempre la testimone Tiziana, inoltre, che riconosce Mohamed Gaaloul nelle immagini delle telecamere registrate davanti alla sala slot dello Smart Caffè dove il tunisino ha incontrato Alice Neri. Successivamente la donna ha anche consegnato agli inquirenti le chat avute sia con l’ex amante sia con Lisa, sua moglie. Dopo la notte del delitto, infatti, i due hanno continuato a sentirsi. “Gli avevo prestato 1.900 euro per il matrimonio, per cui ci siamo scambiati dei messaggi sul denaro. Poi mi chiese di ospitare la moglie e il loro cane a Bologna per qualche giorno prima che potessero raggiungerlo in Svizzera, dove era fuggito”, ha raccontato ancora.



Quando Tiziana viene chiamata a testimoniare in Caserma, mette a conoscenza Mohamed Gaaloul. Il tunisino la contatta immediatamente, mentre ancora lei si trova di fronte agli inquirenti. È a quel punto che vuole a tutti i costi sapere perché è stata interpellata e, nonostante lei neghi che la questione sia relativa alla morte di Alice Neri, lui la intima di non dire nulla, minacciandola di rendere pubblici i loro video intimi. Da qui è scattata l’accusa di estorsione nei confronti dell’uomo, insieme a quelle di omicidio volontario e distruzione di cadavere.