C’è ancora sgomento a Genova per l’omicidio di Alice Scagni, la 34enne uccisa con una ventina di coltellate dal fratello al culmine di una lite familiare. «Ho sentito mio figlio urlare, è scappato giù e poi mi ha chiesto un asciugamano per il sangue. Questo signore è scappato, poi sono arrivati i carabinieri e la polizia e l’hanno fermato», racconta una vicina di casa a “Ore 14”. La signora non ricorda di aver mai visto il fratello di Alice, ma di conoscere la coppia. «Lei e il marito, due bravi ragazzi. Scendevano col bambino, il cane, portavano sempre la bottiglietta dell’acqua per pulire».
Il programma condotto da Milo Infante ha ascoltato anche un altro vicino che ha soccorso Alice Scagni con un altro vicino. «Sono stato uno dei primi a intervenire dopo il mio vicino. Ho sentito delle urla, pensavo fosse una lite tra fidanzati, poi quando sono sceso la ragazza era a terra agonizzante», ha raccontato l’uomo.
IL VICINO DI ALICE SCAGNI “ERA MESSA MALE…”
«Abbiamo cercato di soccorrerla, ma si vedeva che era in fin di vita. I soccorsi hanno provato a rianimarla, ma non c’era più niente da fare», ha proseguito il vicino di Alice Scagni. A “Ore 14” ha spiegato di essersi reso subito conto della gravità della situazione. «Si capiva che era messa male. Agonizzava e basta, soffriva… Non sapevamo cosa fare. I soccorsi sono arrivati un po’ tardi, è passato almeno un quarto d’ora… Prima è arrivata la polizia, poi sono arrivati loro. Secondo me era già mancata prima che arrivassero».
Il racconto del vicino è straziante: «Mi dispiace tantissimo, era una ragazza giovane che non meritava questa fine. Lei era riversa per terra, faceva fatica a respirare, era messa male. Secondo me i soccorsi non avrebbero potuto comunque fare niente». Qualcuno l’ha inseguito, senza riuscire a bloccarlo, poi è stato arrestato nei pressi di un bar chiuso. «È stato abbastanza traumatico», ha concluso il vicino.