A Morning News si torna a parlare del caso della povera Alice Scagni, la ragazza uccisa dal fratello a Genova un anno fa. La madre, la signora Antonella Zarri, è stata intervistata in collegamento dal talk di Canale 5 per commentare la notizia dell’ultima ora circa la richiesta di archiviazione nei confronti della polizia e di un medico, denunciati dai genitori di Alice Scagni per presunte omissioni.
“Hanno bruciato la porta della nonna ma non c’è stata nessuna attività investigativa verso mio figli o – le parole della mamma di Alice Scagli – sono andati alla sua porta e poi se ne sono andati via. Dopo l’incendio mio figlio era venuto a intimidirmi e io ho chiamato la questura il 30 aprile la sera, e per me era una denuncia dopo il primo reato che faceva mio figlio contro di me, io l’ho considerata una denuncia oltre a spiegare che eravamo assolutamente convinti che fosse stato lui a bruciare la porta di mia madre che poteva essere un tentato omicidio se la porta avesse preso fuoco. Siamo atterriti da questi comportamenti”.
ALICE SCAGNI, LA MAMMA: “CI RENDEVAMO CONTO CHE LUI ERA IN UNA BOLLA…”
La mamma di Alice Scagni ha proseguito: “Noi ci siamo mossi perchè lui potesse essere preso in cura, ci rendevamo conto che lui era in una bolla in cui non riuscivamo più ad entrare quindi ci siamo rivolti a chi di dovere dopo un percorso dallo psicologo”. E ancora: “Io non dormo la notte, la mia vita è distrutta, mia figlia è morta e mio figlio è in carcere”, dice fra le lacrime. Antonella Zarri ha proseguito: “Mio figlio pensava di essere sano di mente e perseguitato, credeva che eravamo noi i suoi persecutori. Noi abbiamo sapute molte cose dopo che è morta Alice, 16 chiamati al 112 da parte dei vicini di casa”.
Sull’incontro in carcere col figlio: “Ho tentato di avere un rapporto con una relazione senza sapere come sarebbe potuto essere questo incontro. Io non posso odiare mio figlio, l’ho visto degenerare nella mia salute, amava sua sorella, erano intimi, parlavano più loro due che con noi, era la persona che fino all’ultima ha cercato. Ho tentato di entrare in relazione con lui ma non è riuscito e non posso forzare questa situazione in cui lui è ancora gravemente scompensato, non ha ancora avuto alcuna cura, vedo nei suoi occhi lo stesso smarrimento di prima. Ha ancora quegli occhi velati da follia che aveva il primo maggio”.