Antonella Zarri e Graziano Scagni, genitori di Alberto e Alice Scagni, sono intervenuti in collegamento audiovisivo a “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, giovedì 27 ottobre 2022. Breve riepilogo: Alberto ha accoltellato e ucciso sua sorella Alice Scagni sotto casa, nonostante le ripetute richieste d’aiuto alle forze dell’ordine da parte dei genitori.



Una situazione che il padre, Graziano, ha riepilogato in questi termini: “Quel 1° maggio Alberto ha chiamato due volte sul mio cellulare, a distanza di cinque minuti l’una dall’altra. Dopo la seconda, ho ritenuto opportuno e indispensabile chiamare il 112. Per me era un grosso grido d’allarme e una forte richiesta d’aiuto telefonare al 112. Mio figlio mi aveva minacciato, volevo fare sentire la telefonata registrata agli inquirenti. Mi hanno detto che non c’era una volante disponibile e che mi sarei dovuto recare io a fare denuncia il giorno successivo! Ora scopriamo con certezza che invece c’erano parecchie volanti disponibili… Chiedo che venga divulgata la mia telefonata con le forze dell’ordine: la risposta che ci hanno dato è stata un abbandono totale, una mancanza d’aiuto inconcepibile”.



GENITORI DI ALBERTO E ALICE SCAGNI: “QUALCUNO HA CERCATO DI INSABBIARE TUTTO”

La mamma di Alberto e Alice Scagni, a “Storie Italiane”, ha asserito: “La sera prima Alberto aveva dato fuoco alla porta di sua nonna, ma nessuno ci ascoltava. Per cui, ci siamo resi conto di dover fare noi il ruolo degli inquirenti: non sapevamo più come far credere che Alberto era una bomba che stava per esplodere. Chiunque avrebbe potuto essere colpito dalla sua follia. Soltanto dopo sei mesi e una lunga battaglia abbiamo avuto la conferma che Alberto non è il mostro sano di mente che volevano farci credere per insabbiare le responsabilità di chi evidentemente poteva fare qualcosa”.



Ad oggi i genitori della vittima dichiarano di “non avere la possibilità di sapere a che punto siano le indagini, ma ci sono giunti feedback che c’era una tendenza a insabbiare e fare sparire tutto, dimenticando la possibilità di fermare Alberto. Le istituzioni non ci hanno ascoltato. Noi vogliamo che non esistano altre Alice Scagni”.