Antonella Zarri, mamma di Alice Scagni, ragazza uccisa a Genova dal fratello Alberto, è intervenuta ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele. La donna, in particolare, ha esternato la propria rabbia per il mancato intervento delle forze dell’ordine dopo la minaccia rivolta da Alberto Scagni al padre attraverso il telefono: “Io parlerei di inerzia colpevole da parte delle istituzioni, il cui conto è stato pagato da mia figlia”.
“Purtroppo – ha aggiunto la madre di Alice Scagni –, dopo dieci mesi in cui la Procura è stata costretta a diffondere la telefonata a seguito della quale noi abbiamo chiamato le forze pubbliche – come ci avevano suggerito il centro di salute mentale e il neurologo che si era rifiutato di visitare Alberto quattro giorni prima -, le volanti non si sono mosse e noi dal 2 maggio scorso ci stiamo chiedendo perché”.
ALICE SCAGNI, LA MAMMA ANTONELLA ZARRI: “ISTITUZIONI COLPEVOLI DI INERZIA”
A “Storie Italiane” è stata quindi trasmessa la conversazione telefonica avuta dal padre di Alice Scagni con l’operatore di polizia. In essa, l’uomo si sofferma sulle minacce ricevute via cellulare dal figlio Alberto e l’operatore risponde: “Cosa dobbiamo fare noi in questo momento? Capisce la problematica? Se questa persona viene a minacciarla sotto casa sua, possiamo mandarle la macchina. Ma se la minaccia avviene solo telefonicamente…”.
Il papà di Alice Scagni ha poi sottolineato all’operatore di non avere mai sporto denuncia nei confronti del figlio, perché “le cose sono peggiorate da poco. Ieri è arrivato a dare a fuoco alla porta della nonna, mi ha minacciato di tagliarmi le gomme e la pancia. Io, mia moglie e mia figlia non sappiamo più da che parte girarci”. Antonella Zarri ha aggiunto: “Io e Graziano non vogliamo un rimpallo di responsabilità. Vogliamo giustizia per nostra figlia Alice e che vengano cambiate le procedure, se sono risultate errate”.