Un anno fa, esattamente il 1 maggio, Alice Scagni veniva uccisa da suo fratello, Alberto, in piena crisi psicotica, poche ore dopo aver minacciato anche il padre, Graziano, con un coltello. Per ricordare l’immensa tragedia, la madre dei due fratelli, Antonella Zarri, ha mandato una lettera aperta a diversi quotidiani italiani, in cui ha voluto ancora una volta sottolineare la sua versione dei fatti, fatta di mancanze ed omissioni da parte di chi avrebbe dovuto tutelare la sua famiglia.



“Oggi è il primo maggio”, scrive la madre di Alberto e Alice Scagni, “in queste ore Alberto, in piena crisi psicotica, minacciava di morte suo padre. Graziano, impotente e spaventatissimo, registrava le seconda chiamata. La voce di nostro figlio non mentiva sulla follia che lo stava travolgendo. Dopo aver minacciato suo padre, aveva chiesto di sua sorella. Abbiamo tentato di trasmettere i suoni agghiaccianti di quella voce alla polizia. Ma era”, e qui arriva la prima omissione di cui parla la madre di Alice e Alberto Scagni, “come oggi, il Primo maggio, la festa dei lavoratori. Abbiamo tentato di denunciare nostro figlio ma siamo stati lasciati soli“, mentre l’operatore li rimandava al lunedì successivo.



La madre di Alberto e Alice Scagni: “I fallimenti dello Stato sono colpa nostra”

Alberto e Alice Scagni, scrive ancora la madre, “non hanno più avuto un lunedì”. Inoltre, denuncia ancora, “per la Procura, Alberto non è matto perché è l’unico responsabile di tutto quanto è accaduto. Non è gravemente infermo di mente. Ha torto il perito del giudice e ragione il consulente del pubblico ministero che ha stabilito, ancor prima di ogni perizia, che  è un simulatore e un callido assassino”.

“Tutta la colpa sarà di noi semplici cittadini”, scrive ancora amareggiata la madre di Alberto e Alice Scagni, “mentre, alcuna responsabilità avranno gli inerti rappresentanti dello Stato. Quando lo Stato fallisce la colpa è sempre dei cittadini. Oggi nessuno cura [Alberto] perché non deve essere malato. Non ha più nemmeno un avvocato”, mentre il perito della Procura, “non sa nemmeno di che parla”. Tirando le somme, la madre di Alberto e Alice Scagni sottolinea, ancora, che “tra poche ore, un anno fa verrà uccisa nostra figlia Alice. Un tragico destino. Una tragedia enorme. Mostruosa. Che queste ore siano di riflessione per coloro che, sollecitati invano da due anziani genitori disperati, non sono voluti intervenire in loro soccorso. Che ogni minuto che passa sia per loro un peso sulla coscienza con il quale dover fare i conti”.