Alida Valli non era la donna scontrosa e algida che molti credevano fosse. Suo nipote Pierpaolo De Mejo, ospite di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno, racconta che quella che dava era solo un’apparenza ma la verità era un’altra. “Aveva un’ironia molto lontana dall’immagine austera che dava sullo schermo, era simpaticissima. Lei mi ha insegnato il coraggio e l’umiltà. In famiglia non parlavano mai di lavoro, è per questo che mi ha incuriosito.”, ammette De Mejo. È lui a rivelare uno dei motivi per i quali Alida si è avvicinata proprio alla recitazione: “Lei ha passato un’infanzia molto bella ma nel silenzio. – ha spiegato – Era molto legata ai suoi genitori e si ritrovava tra enormi silenzi in casa. Cominciare a recitare è stata probabilmente per lei l’occasione di uscire da questo silenzio.” (Aggiornamento di Anna Montesano)



Chi era Alida Valli

Alida Valli è una delle più grandi attrici che il panorama cinematografico italiano, colei che è stata denominata la dea del “cinema dei telefoni bianchi” con una lunga carriera che contempla oltre 100 pellicole girante in settanta anni di carriera, tra il 1935 al 2002, senza dimenticare il lavoro e i film per la televisione. Nonostante questo, però, l’attrice si è ritrovata quasi in miseria alla fine della sua vita tanto che le fu concesso il vitalizio previsto dalla legge Bacchelli ma senza ottenere molto. Nata a Pola, in Croazia, nel 1921, Alida Maria Altenburger von Markenstein und Frauenberg è figlia di una pianista e di un professore di filosofia appartenente ad una nobile famiglia tirolese. Il suo esordio al cinema è arrivato in tenera età e poi lei stessa decise di cambiare il suo cognome in Valli diventando la diva del “cinema dei telefoni bianchi” così definito per la presenza dei telefoni in bachelite.



Alida Valli, diva dei telefoni bianchi, come è morta?

E la sua vita privata? Nonostante il successo e l’indaffarata vita professionale, Alida Valli è riuscita anche a sposarsi. Nel 1944 ha detto sì al musicista Oscar De Mejo, da cui avrà i figli Carlo e Larry, ma pochi anni dopo hanno divorziato. Nel 1997,  arriva per lei il Leone d’Oro alla carriera al Festival di Venezia ma questo non l’ha aiutata nel momento del bisogno visto che ha vissuto i suoi ultimi anni in miseria, o quasi, nella sua casa romana. Nel 2003 il Consiglio dei Ministri le ha concesso un assegno vitalizio applicando la Legge Bacchelli e il 22 aprile 2006 è morta a Roma in solitudine.

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