Via libera in Italia all’uso di farine animali ricavate da insetti per la produzione di cibi destinati all’alimentazione umana. Lo scorso 29 dicembre sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i decreti che regolano la commercializzazione di quattro diversi ingredienti a base di insetti, per la produzione di prodotti destinati alle nostre tavole.
Della lista fanno in particolare parte la polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus, ovvero di Acheta domesticus congelato, essiccato e in polvere; la larva gialla della farina (larva di Tenebrio molitor) congelata, essiccata o in polvere; la larva di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) congelata, in pasta, essiccate e in polvere; la Locusta migratoria, congelata, essiccata e in polvere.
I 4 decreti, uno per ingrediente, prendono atto delle delibere europee degli ultimi anni che hanno reso legale la commercializzazione di questi nuovi “alimenti”, non ponendo limiti alla loro commercializzazione purché l’utilizzo delle farine sia indicato sulla confezione. Una prescrizione pienamente accolta dalla nuova normativa italiana, in base alla quale tutti gli alimenti a base di insetti dovranno presentare un’etichetta ben visibile che informerà chi acquista sulla tipologia di insetto presente, sulla quantità di insetti utilizzate e sul loro Paese d’origine. Il tutto completato dalle informazioni relative a rischi legati a reazioni allergiche. Ma non solo. In Italia, infatti, i prodotti legati all’utilizzo di farine di insetti dovranno essere posti in vendita in comparti separati, segnalati attraverso un’apposita cartellonistica. E chi non rispetterà queste indicazioni rischia di incorrere nelle sanzioni già previste dagli stessi decreti.
La decisone del Governo non ha mancato di sollevare polemiche, aprendo il fianco all’accusa di liberalizzazione del consumo di farine alimenti derivanti da insetti. Un punto sui cui è intervenuto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, con un post pubblicato sul suo profilo Facebook: “L’autorizzazione – si legge sul social network – è avvenuta a livello europeo e vincola ogni Paese facente parte dell’Ue. Il nostro Governo introduce regole rigidissime per i produttori, volte a informare minuziosamente i nostri cittadini che consumano, in modo tale che chiunque voglia possa evitare facilmente di acquistare questi prodotti, o viceversa”.
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