Fra le tracce selezionate dal Miur, il ministero dell’istruzione, per la prima prova della maturità 2023, tipologia A, troviamo la poesia di Salvatore Quasimodo “Alla nuova luna”. Si tratta di un’opera centrale per quanto riguarda la vita del noto poeta siciliano, in cui lo stesso racconta l’avventura dell’uomo nello spazio. La poesia è contenuta nella raccolta “In tutte le poesie” e nel realizzarla l’artista di Modica ha preso spunto dal lancio dello Sputnik, il primo satellite artificiale mai mandato in orbita, lanciato il 4 ottobre del 1957 da parte dell’Unione Sovietica, nel vivo della Guerra Fredda.
Salvatore Quasimodo vedeva in questo grande e storico evento il tentativo dell’uomo di emulare per certi versi Dio e il suo potere, l’intento quindi di prendere possesso di tutto ciò che ci circonda, dal cielo, alle stelle, passando ai pianeti, creati dall’Onnipotente, che fino a quel momento erano apparsi irraggiungibili per l’uomo, una vera e propria mission impossible. Il tutto è descritto con una certa velatura ironica da Salvatore Quasimodo, convinto che l’umanità si stia imbattendo in sfide troppo complicate, quasi impossibili, come appunto la conquista dello spazio, ignorando di fatto quanto stesse accadendo sulla Terra, e i vari conflitti che si erano venuti a creare in quegli anni, in particolare fra le due superpotenze Stati Uniti e Unione Sovietica.
SALVATORE QUASIMODO, ALLA NUOVA LUNA: L’UOMO VUOLE EMULARE DIO
L’intento del poeta ragusano è quello di far riflettere sull’eccessivo progresso scientifico che l’uomo vuole portare avanti per emulare Dio: “altri luminari uguali a quelli che giravano dalla creazione del mondo”, scrive a riguardo Quasimodo facendo riferimento allo Sputnik. Di seguito il testo completo della poesia, che sembra quasi cominciare come una preghiera, e concludersi allo stesso modo.
In principio Dio creò il cielo ..
e la terra, poi nel suo giorno
esatto mise i luminari in cielo
e al settimo giorno si riposò.
Dopo miliardi di anni l’uomo,
fatto a sua immagine e somiglianza,
senza mai riposare, con la sua
intelligenza laica,
senza timore, nel cielo sereno
d’una notte d’ottobre,
mise altri luminari uguali
a quelli che giravano
dalla creazione del mondo. Amen.