Ci sarebbe un guasto missilistico su una nave della marina dietro la chiusura dello spazio aereo e delle rotte marittime vicino a un importante stretto marittimo al largo della costa danese, come annunciato dall’esercito. L’Autorità Marittima Nazionale ha diramato un comunicato con un avvertimento alle navi, avvisandole di evitare parte dello stretto del Grande Belt a causa del rischio di “caduta di frammenti di missili”. Nella zona è in corso un’esercitazione navale iniziata lo scorso marzo: dovrebbe concludersi venerdì.
Come spiegato dall’esercito danese, il problema con il missile si è verificato “durante un test obbligatorio in cui il lanciamissili è attivato e non può essere disattivato”. “Fino a quando il lanciamissili non verrà disattivato, c’è il rischio che il missile possa sparare e volare a pochi chilometri di distanza”, hanno aggiunto i militari. Il missile è stato lanciato dalla fregata Niels Juel, che fa parte della forza navale permanente della Nato dal 2023. L’allarme dell’esercito riguarda un’area a sud-ovest della città di Korsor, circa 4 km a sud del ponte del Grande Belt, che attraversa lo stretto. Il ponte è però rimasto aperto al traffico.
Marina della Danimarca, nel missile 150 kg di esplosivo
Il ministero della Difesa della Danimarca ha affermato che il missile contiene 150 kg di esplosivo, non è armato e non sarebbe esploso se si fosse schiantato in mare. L’incidente nello stretto del Grande Belt arriva dopo una settimana complicata per l’esercito danese. Mercoledì, infatti, il capo della difesa generale Flemming Lentfer è stato licenziato per non aver segnalato un malfunzionamento dei sistemi d’arma su una fregata danese, la Iver Huitfeldt, nel Mar Rosso. Il ministro della Difesa danese, Troels Lund Poulsen, ha affermato di aver perso la sua fiducia in Lentfer, che non lo ha informato sul fallimento dei sistemi radar e missilistici della fregata attaccata da un drone controllato dai militanti Houthi. L’Iver Huitfeldt stava monitorando la zona del Mar Rosso per salvaguardare il traffico marittimo commerciale dagli attacchi degli Houthi, che continuano la loro campagna di sostegno ai palestinesi in seguito all’offensiva israeliana a Gaza.