È tempo di influenze come ogni anno accade nel periodo autunnale e invernale. Così come l’influenza stagionale ha messo a letto 100mila lombardi ora è boom di casi anche di bronchiolite tra i più piccoli, soprattutto negli ospedali milanesi. Presso l’ospedale Buzzi in particolare si contano 150 malati al giorno. Ad essere più colpiti sono soprattutto i bambini al di sotto dei 4 anni, e anche con poche settimane di vita come riporta Il Giornale.
Così ai virus che causano gastroenteriti e sindromi respiratorie si somma anche il terribile virus sinciziale che sta costringendo molti bebè milanesi al ricovero. Il problema però si sta facendo più serio anche per i posti letto che iniziano a scarseggiare per i reparti di pediatria. A lanciare l’allarme è stato GianVincenzo Zuccotti, responsabile del pronto soccorso pediatrico dell’Ospedale dei Bambini Buzzi e del reparto di Pediatria: “Il nostro pronto soccorso è sovraffollato e i nostri letti in reparto, solo 5, sono occupati. Abbiamo dovuto procedere a trasferire già dei lattanti che necessitano di ricovero in altre strutture ospedaliere fuori provincia, come Varese, Brescia e Bergamo.”
BOOM DI BRONCHIOLITE MA ANCORA ATTESA PER LA TERAPIA INTENSIVA DEL BUZZI DI MILANO
La situazione lombarda è allo stremo in termini di strutture pediatriche con rianimazione per poter curare i bambini che necessitano di ricovero per patologie gravi. In Lombardia, oltre ai pochi del Buzzi, ci sono infatti solo altri 34 letti di terapia intensiva pediatrica. E il cantiere della nuova rianimazione, che avrebbe dovuto essere concluso nell’ottobre 2022, ancora non è stato ultimato. “Speriamo che ci consegnino il nuovo reparto prima di Natale perché siamo quasi a livello di allarme”. Questo il commento del Prof. Zuzzotti.
Il virus sinciziale causa un’infiammazione dei bronchioli, la parte terminale dei polmoni che nei lattanti e nei bebè in generale sono ancora poco sviluppati: il rischio quindi è che l’apparato respiratorio vada in sovraccarico, con eventuale broncospasmo, bassa saturazione e inappetenza che porta i neonati a non mangiare. Da qui la necessità del ricovero con infusione e ossigeno, che nei casi più gravi arriva addirittura alla terapia intensiva. Ecco perchè è fondamentale garantire un pronto ricovero nel caso in cui i bambini contraggano questo virus. I pediatri raccomandano intanto il vaccino contro l’influenza nei bambini dai 6 mesi in su. E per affrontare la bronchiolite fanno sapere che presto o tardi occorrerà seguire l’esempio di altri paesi europei come la Francia, e adottare il vaccino che si può somministrare sia alle donne in gravidanza che con anticorpo monoclonale al bambino.