Si è parlato a lungo di epatite “misteriosa” nei bambini la scorsa primavera. Più di 1000 casi sparsi in 35 Paesi, con 22 decessi e 50 trapianti di fegato. Sono state avanzate nel corso dei mesi diverse ipotesi su quella che poteva essere la causa scatenante, senza però convincere. Ora sembra invece che sia stata individuata la possibile origine.
Tre studi indipendenti condotti fra Stati Uniti e Gran Bretagna, dalle Università di San Francisco, Glasgow e dalla University College London, tutti pubblicati sulla rivista Nature, hanno ricondotto alla stessa causa: si tratterebbe dell’effetto scatenato da un mix di co-infezioni virali guidato da un virus di per sé non patogeno, il cosiddetto virus adeno-associato 2 (AAV2), aiutato però da comuni virus del raffreddore e febbre. Laddove però l’epatite dovesse evolvere nella sua forma acuta grave non è ancora chiaro se sia il virus adeno-associato la causa diretta. Potrebbero infatti esserci bambini maggiormente esposti a questa patologia. Solitamente sarebbe infatti la fascia d’età compresa tra 1 e 5 anni ad essere maggiormente vulnerabile.
Epatite, ulteriori chiarimenti
I ricercatori del citato studio hanno approfondito ulteriormente le analisi condotte sui bambini affetti da epatite. La conclusione a cui sono arrivati infatti porterebbe da un lato all’esistenza di un particolare gene per l’antigene leucocitario umano, in pratica cioè una molecola che aiuta il sistema immunitario a riconoscere le cellule infette, il quale lascerebbe pensare che alcuni bambini sarebbero più predisposti a contrarre alcune tipologie di epatite.
Dall’altro lato sembrerebbe però anche che a favorire la diffusione dell’epatite sia stato l’allentamento delle misure di sicurezza previste dal Covid, come mascherine e distanziamento, che avrebbero in un qualche riesposto i bambini in maniera improvvisa a virus ed elementi patogeni. Frank Tacke, dell’Università di Medicina di Berlino, ha infatti spiegato: “L’ondata di epatiti riscontrate nella primavera dello scorso anno ha coinciso con l’allentamento delle misure predisposte per arginare la pandemia. La tempistica di queste insolite malattie epatiche potrebbe essere correlata al fatto che i bambini sono stati improvvisamente esposti a una serie di agenti patogeni dopo la sicurezza delle restrizioni, per cui il loro sistema immunitario potrebbe non essere stato sufficientemente preparato ad affrontare le minacce esterne”