Confesercenti lancia l’allarme: in soli 6 mesi le famiglie bruciano 470 euro perdendo potere d’acquisto. E quanto si apprende dall’ufficio economico Confesercenti che analizza l’effetto collaterale dell’aumento dei prezzi dovuto all’inflazione e al caro energia: il risultato è una perdita di 12,1 miliardi di euro nella seconda metà del 2022.



Allarme Confesercenti: inflazione record in autunno

Se quanto gli italiani hanno già bruciato nei primi sei mesi fa gelare le vene e i polsi, quello che attende ancora l’Italia è un’inflazione record nei mesi autunnali: il tasso di inflazione infatti si attende ad una media del 9,1%, vale a dire mezzo. In più rispetto al periodo estivo dove ha toccato i massimi con il più 8,4% vale a dire con un aumento di tre punti percentuali rispetto al periodo primaverile.



Una situazione che ha costretto le famiglie a mettere le mani ai propri risparmi: nel trimestre primaverile sono scese di 2,3 punti rispetto al PIL, Ma i margini a disposizione sono ormai ridotti al minimo e infatti le tendenze dell’occupazione registrano una flessione di 110.000 unità rispetto ad aprile.

Allarme Confesercenti: l’emergenza è la politica dei prezzi

L’inflazione ha quindi eroso i risparmi degli italiani non aumentando il reddito disponibile. Attualmente gli aumenti dei prezzi si sono tradotti in una diminuzione della ricchezza pro capite considerevole che potrebbe mettere anche a rischio la liquidità delle banche.



Come segnalato anche da Confesercenti attualmente l’emergenza resta la politica dei prezzi e quindi il tentativo di fermare la corsa delle tariffe “in modo da preservare il potere d’acquisto delle famiglie e contenere il boom dei costi fissi delle imprese, motore principale dell’aumento dei prezzi. Ma il probabile crollo della spesa pone un’ulteriore criticità per le attività della distribuzione commerciale, che si attendono di vivere il Natale più freddo – dal punto di vista dei consumi – dal 2020, anno della pandemia. È dunque necessario continuare a intervenire per attutire lo shock dovuto all’aumento della crisi energetica. Le risorse ci sono: tra inflazione e l’incremento dei prezzi di gas, energia e carburanti, nei primi otto mesi dell’anno il gettito IVA è aumentato di oltre 18 miliardi. Risorse destinate ad aumentare ancora nell’ultima parte dell’anno, e che devono essere restituite all’economia sotto forma di sostegni a imprese e famiglie” si legge nel comunicato di Confesercenti.