La crisi della natalità nel nostro Paese ha raggiunto ormai livelli piuttosto seri, e le conseguenze si stanno riversando su gran parte del sistema societario: dalla scuola, alla famiglia, al lavoro. C’è chi la chiama ‘inverno demografico’ e si sarebbe profilato a partire dal 2008. Ma quel che è certo è che se non si interverrà subito con un approccio concreto e lungimirante non ci sarà più via d’uscita. Uno studio di Bankitalia sembra poi rintracciarne la principale causa in un continuo innalzamento dell’età pensionabile.



Non quindi un problema di invecchiamento o di eccessiva longevità. Il problema è incentrato proprio su una bassa natalità, con una riduzione continua della consistenza delle nuove generazioni. Come conseguenza di tale fenomeno l’Italia sta subendo un crollo del tutto inedito e maggiore rispetto alle altre economie mature avanzate della fascia giovane-adulta. La combinazione tra bassa fecondità e riduzione della popolazione nell’età in cui si forma una famiglia, rischia di portare a una sorta di reazione a catena generazionale: meno genitori e via via ancor meno figli e genitori futuri. Questo è quanto ha fatto emergere Il Sole 24 ore.



POCHI INVESTIMENTI E POCHE POLITICHE PER SANARE LA DENATALITÁ

Ciò che contraddistingue il nostro Paese è anche la scarsità degli investimenti e delle politiche messi in campo per risolvere il problema della denatalità. Oltre al congedo di maternità, lo strumento più adottato è quello dei servizi per l’infanzia fondamentali per la conciliazione tra lavoro e famiglia, seguito dal contributo economico e dal congedo di paternità. Su tutte queste misure l’Italia è lontana dalle migliori esperienze internazionali.

Come se non bastasse, secondo lo studio condotto da Bankitalia, le riforme che nel corso degli anni hanno spostato in avanti il momento dell’uscita dal lavoro avrebbero contribuito al calo della natalità che si è registrato in Paesi come Italia, Spagna e Grecia. È questa la tesi di fondo dell’indagine uscita nei giorni scorsi, che per dimostrarla si rifà a dati relativi a 11 Paesi per il periodo 2004-2018. Si tratta di una conseguenza non voluta e per certi aspetti paradossale delle normative adottate negli ultimi anni, che avevano l’obiettivo di reagire all’invecchiamento della popolazione adattando i sistemi pensionistici, e che invece avrebbero l’effetto di accentuarlo nel medio-lungo termine. Questo è quanto è stato pubblicato sul Mattino. L’incremento dell’età pensionabile perseguito dai vari governi a partire almeno dall’inizio del secolo non ha fatto altro che ritardare le scelte delle coppie di avere figli. Di qui la progressiva crisi della natalità.