L’Istituto Superiore della Sanità ha lanciato un nuovo allarme in merito alla crescita fuori controllo dell’influenza, che nella settimana prima di Capodanno ha raggiunto il suo ultimo picco, mentre si teme che con la riapertura delle scuole se ne registrerà presto un secondo. Un allarme che riguarda soprattutto i bambini sotto i 5 anni, più sensibili rispetto agli adulti per le infezioni respiratorie, e che parla anche di un nuovo rischio bronchioliti e Rsv, ovvero il virus respiratorio sinciziale.
Come se non bastasse, all’influenza si aggiunge anche l’allarme covid, che seppur sia lontano dalla situazione pandemica del 2020, continua a correre, specialmente tra coloro che non sono vaccinati e tra i pazienti fragili. Per quanto riguarda il virus influenzale, la rete di sorveglianza dell’ISS, RespiVirNet, ha rilevato che nell’ultima settimana del 2023 l’incidenza dei virus respiratori in generale è leggermente diminuita, mentre sono cresciuti i casi di influenza, che hanno raggiunto il milione di infezioni in una settimana (per un totale da metà ottobre al 31 dicembre di 6,716 milioni di casi).
Allarme influenza: il grido d’aiuto degli ospedali
L’influenza, avvisa ancora l’ISS, corre soprattutto tra i bambini sotto i 5 anni ed è particolarmente incidente in Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Toscana e Umbria. La curva epidemica, inoltre, è la peggiore mai rilevata dall’Istituto a partire dal 2009/10. Maria Teresa Palamara, direttore del dipartimento Malattie infettive dell’ISS, inoltre, ritiene “probabile che nelle prossime settimana ci sarà ancora una circolazione sostenuta dei virus respiratori, specie con la riapertura delle scuole“.
Ad ulteriore riprova dell’allarme influenza, sottolinea il quotidiano Avvenire, c’è il grido di aiuto degli ospedali italiani. È il caso del Policlinico Umberto I di Roma, dove Fabio Midulla (responsabile di Pediatria d’urgenza) spiega che “gli accessi al Pronto soccorso sono triplicati nell’ultimo mese. Il 90% dei piccoli ricoverati”, però, “sono bambini con bronchiolite”. Similmente, dal Bambin Gesù di Roma Sebastin Cristaldi (responsabile PS), spiega che “dai 300 accessi giornalieri siamo arrivati anche a punte di 450-480 ingressi” nell’ultima settimana dell’anno, specialmente, anche in questo caso, non per l’influenza ma per “il virus respiratorio sinciziale che è la causa di sette bronchioliti su dieci”.