In Italia, come d’altronde nel resto d’Europa, si teme sembra diffondersi sempre di più un preoccupante allarme che parla della jihad, intesa come estremismo islamico terroristico. La “goccia che ha fatto traboccare il vaso” dell’estremismo è stata lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, capitata in un periodo in cui l’Africa vive una complicata serie di crisi interne dalle quali i jihadisti islamici stanno traendo sempre più benefici.



D’altronde la presenza della jihad in Europa e, probabilmente, in Italia è stata dimostrata anche da alcuni recenti casi di cronaca, come l’accoltellamento del professore francese ad Arras o l’attentato che è costato la vita a due persone a Bruxelles, entrambi in nome dell’Islam estremista. Il territorio italiano, dal conto suo, funge da porto di primo approdo dei migranti africani, con il timore sempre più diffuso che sui barconi possano arrivare sempre più terroristi. Recentemente, infatti, il Viminale ha certificato l’espulsione dall’Italia di 56 migranti sospettati di avere rapporti con la jihad islamica nei soli primi 10 mesi di quest’anno. Numeri, per ora, non ancora troppo preoccupante, ma probabilmente specchio di una situazione che potrebbe presto degenerare riaprendo un nuovo, e forse più complicato, periodo di attentati.



Da dove provenivano i migranti affiliati alla jihad in Italia

Oltre ai numeri delle (presunta) jihad in Italia, però, il ministro degli Interni Matteo Piantedosi ci ha tenuto recentemente a sottolineare come non vi sia un reale pericolo per il terrorismo sul nostro territorio, almeno allo stato attuale. Gli espulsi, d’altro canto, non sembravano star pianificando alcun tipo di attacco o attentato, ma si trattava in larga parte di persone già note per le loro posizioni estremiste, oppure segnalate come soggetti a rischio.

Rimanendo, però, strettamente sui dati, dai dati elaborati dal Viminale emergono anche le nazionalità d’origine dei migranti sospettati di affiliazioni alla jihad in Italia. Il primo posto è occupato dalla Tunisia, verso la quale sono state espulse 36 persone, ovvero il 64% del totale. Emerge, predominante, anche il Marocco, che ha dato alla luce 8 tra i migranti espulsi. In generale, comunque, la maggior parte dei migranti affiliati alla jihad proviene dall’Africa (Algeria, Gambia, Ghana, Nigeria, Senegal), ma anche da Albania, Afghanistan, Kosovo, Macedonia del Nord e Pakistan.