Con buona parte degli esperti che abitano il pianeta Terra impegnati nel combattere gli effetti della crisi climatica, un inaspettato problema potrebbe arrivare dal Sole e dalle sue (rare, ma non impossibili) piogge di particelle solari: si tratta di un fenomeno ampiamente studiato ed associato – ma non causalmente – ad alcune delle più tragiche estinzioni di massa che ha attraversato il nostro pianeta; ma anche abbastanza imprevedibile sia dal punto di vista del momento in cui potrebbe capitare, sia dei suoi effetti che – non da meno – della sua durata.



Per capire cosa siano le particelle solari e quali sono i rischi per la vita sulla Terra dobbiamo fare un passetto indietro per ricordare che il Sole è animato da vere e proprie esplosioni di energia: negli ultimi mesi ne sono capitate alcune che hanno avuto effetti spettacolari (come le aurore boreali ad inizio maggio), ma senza particolari problemi per noi abitanti del pianeta azzurro e verde. Le stesse esplosioni – però – possono anche crescere di intensità al punto da causare una vera e propria pioggia di particelle che investe tutti i pianeti del sistema solare modificandone drasticamente i campi elettromagnetici e – di conseguenza – l’atmosfera che sorreggono.



La pioggia di particelle solari: cos’è e quali rischi e conseguenze potrebbe causare alla vita sulla Terra

Le probabilità che si verifichi una pioggia di particelle solari – è bene sottolinearlo – è piuttosto bassa dato che si tratta di eventi di cui abbiamo testimonianza con cadenza millenaria; ma d’altra parte i frequenti brillamenti solari dell’ultimo periodo potrebbero essere visti come una sorta di campanello di allarme. Importante – quindi – soffermarci sui potenziali rischi delle piogge solari perché modificando i campi elettromagnetici che si generano ai poli del nostro pianeta potrebbe avere effetti distruttivi sull’atmosfera.



La permanenza in atmosfera delle particelle solari potrebbe dare origine – infatti – ad una serie di reazioni chimiche che finirebbero per indebolire lo strato di ozono che ci protegge dalle radiazioni solari dannose: l’ovvia conseguenza è che sulla superficie terrestre dovremmo fare i conti con una quantità di raggi UV che potrebbero rivelarsi (a dir poco) dannosi per la nostra stessa sopravvivenza, essendo a tutti gli effetti dei cancerogeni certi; senza dimenticare che darebbero anche origine ad una serie di profonde e radicali modifiche al clima terrestre.

Queste piogge di particelle solari sono abbastanza imprevedibili, oltre che (ovviamente) impossibili da fermare: i più curiosi che potrebbero chiedersi cosa succederebbe in un pianeta senza campi magnetici od ozono, potrebbero guardare all’esempio di Marte che è attualmente soggetto ad una quantità di radiazioni simili a quelle che si avrebbero aumentando di 30 volte la potenza dei raggi X usati per le radiografie; oppure si potrebbe guardare all’estinzione degli ultimi Neanderthal europei, spazzati via al culmine di una lunghissima pioggia di particelle solari durata – nientemeno – che un migliaio di anni.