E’ allarme poliomielite a Londra, dove nella rete fognaria sono state rilevate tracce di un virus che dal 2003 è considerato eradicato nel Regno Unito. Il problema, ci ha spiegato in questa intervista Antonio Clavenna, ricercatore presso il Dipartimento di Sanità pubblica dell’Istituto Mario Negri di Milano, è che “non in tutto il mondo accade altrettanto. Ci sono paesi asiatici o africani dove esistono ancora epidemie limitate e contagi e dove il vaccino non viene ancora praticato. I viaggi e gli spostamenti possono contribuire all’arrivo in Europa di persone che hanno il virus e quindi è compito delle autorità sanitarie di individuare al più presto le origini di questi focolai”.
Sono state rilevate tracce del virus della poliomielite a Londra, dove l’ultimo caso di questa patologia risale addirittura al 1984. Quanto seriamente bisogna prendere questa notizia?
Al momento le notizie che arrivano dal Regno Unito consentono solo di avere un quadro approssimativo. Quello che si sa è che nelle reti fognarie, nell’ambito di una sorveglianza epidemiologica come viene fatto anche in Italia, sono stati trovati in campioni diversi e in momenti diversi delle tracce del virus della polio, in particolare del virus che viene utilizzato nei vaccini. E’ quindi un virus derivato dal vaccino cosiddetto attenuato, una forma più lieve del virus originale. In Europa, dove si usava un tipo di vaccino orale, ora non lo si utilizza più da anni, al contrario di alcuni paesi dove il virus è ancora presente o sono presenti piccole epidemie di polio.
Cosa ci dice questo?
Ci dice che molto probabilmente c’è una piccola circolazione di virus derivata dal vaccino. Non si sa in quanti casi, perché è stato rinvenuto nella rete fognaria e non nelle persone. Ci sono però soggetti con il virus nel loro intestino, che viene eliminato appunto con le feci.
Cosa è necessario fare?
E’ necessario approfondire, fare delle indagini per capire dove si trova questo focolaio di epidemia e quante persone sono coinvolte, in modo da poter intervenire.
Una persona vaccinata può essere contagiosa?
In Europa viene usato un vaccino che contiene un virus inattivato, cioè ucciso, per cui non è contagioso. Il problema è che, come dimostrerebbe questo caso, si tratta di persone giunte da paesi africani o asiatici, dove questo vaccino orale è ancora utilizzato.
Cosa può succedere a questo punto?
Il virus inattivato può essere trasmesso anche a persone che sono vaccinate. Generalmente lo eliminano rapidamente, ma non è detto che non siano in grado di trasmetterlo ad altre persone.
E che rischi si possono correre?
Finché le persone hanno un buon sistema immunitario e il virus non circola troppo, non c’è pericolo. Si corrono rischi quando il virus continua a circolare anche senza dare problemi. Succede esattamente come sta succedendo con il Covid: più il virus circola, tanto più questo virus che oggi è attenuato potrebbe riacquistare una maggior pericolosità. E’ quindi necessario intervenire per evitare che possa circolare troppo liberamente.
Recentemente si sono registrati casi di vaiolo, anche questa una patologia eradicata da anni. Non potrebbe essere che il fatto di aver smesso di vaccinare per certi tipi di virus possa portare al loro riattivarsi?
In prospettiva futura sì, anche se per quanto riguarda l’Italia la copertura è molto elevata. Siamo intorno o poco sopra la soglia considerata ottimale nella copertura del virus, che è del 95%, una copertura molto efficace. Nel Regno Unito le stime parlano di una buona copertura, meno elevata, intorno dell’87%. Il problema è che sono dati che riguardano una casistica generale.
Invece?
Il problema che riguarda Londra, ma anche l’Italia, è che non tutte le comunità residenti hanno questa copertura. Ci possono essere gruppi più o meno numerosi dove la copertura vaccinale non è così alta. All’interno di queste comunità potrebbe essere più facile la circolazione del virus.
Quindi è raccomandabile che le istituzioni facciano controlli serrati?
Sì, la cosa importante è che dal punto di vista delle istituzioni si indaghi e si intervenga per cercare di capire l’origine di ogni possibile focolaio. Dal punto di vista della popolazione, invece, è opportuno che aderisca alla vaccinazione. Anche se giustamente il virus viene considerato eradicato nei nostri paesi, fino a quando non lo sarà in tutto il mondo bisogna continuare a vaccinarsi e a tenere alta l’attenzione.
(Paolo Vites)
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