Sempre più persone soffrono di disturbi di ansia e depressione. La salute mentale sembra essere compromessa per una percentuale sempre più in crescita tra la popolazione mondiale. L’Italia e il Giappone, in particolare, occupano l’ultimo posto, con solo il 16% degli italiani che dichiara di non avere alcun problema psicologico. L’indagine Ipsos, come riporta Il Sole 24 ore, denota infatti un progressivo aumento.



È quanto emerge dall’ultima edizione dell’annuale Mind health report, condotto da Ipsos e appena presentato dal Gruppo Axa. L’indagine, che ha coinvolto un campione di 16mila persone tra i 18 e i 75 anni in 16 Paesi, tra cui l’Italia, mette in luce che a livello globale, il 32% della popolazione riporta una forma di disturbo mentale, percentuale in aumento di 5 punti rispetto al 2022. Dati, questi, che non possono che essere considerati allarmanti, con l’ansia e la depressione in cima ai disturbi più diffusi. E quanto ai soggetti maggiormente colpiti, sembrerebbero essere soprattutto le donne e i bambini.



SALUTE MENTALE: SCARSA CONSAPEVOLEZZA E AUTODIAGNOSI

L’indagine Ipsos non si è fermata solo a sviscerare i dati di un trend in crescita quale quello di una salute mentale sempre più compromessa negli ultimi anni. Dal report sono emersi anche altri aspetti. Innanzitutto la scarsa consapevolezza sul tema del benessere mentale e sull’importanza di un supporto professionale: 9 italiani su 10 (l’88%), infatti, valutano la propria condizione mentale come buona o media, mentre un quarto della popolazione italiana (il 26%), manifesta sintomi riconducibili a depressione, ansia o stress in forma grave o molto grave.



Un altro dato interessante del Mind health report riguarda la crescita del trend relativo all’autodiagnosi e alla gestione autonoma dei disturbi. Rispetto al 2022, il numero di diagnosi effettuate da professionisti è in calo, mentre salgono significativamente le autodiagnosi su internet (+8%). E anche sul fronte della gestione e della cura, il 44% degli italiani ha scelto di autogestire i disturbi mentali, un trend in aumento di 7 punti rispetto al 2022, ma anche più diffuso rispetto al resto del mondo (40%).

SALUTE MENTALE IN CRISI: CAUSE E RIPERCUSSIONI

Le cause che mettono in crisi la salute mentale sono le più diverse. A livello globale tendono a esser ricondotte principalmente a ragioni personali (33%), piuttosto che professionali (23%). Eppure, in Italia come nel resto del mondo, il 76% dei lavoratori manifesta almeno un disturbo collegabile al lavoro: dalla stanchezza alla perdita di energie e di interesse, dai disturbi del sonno allo stress e ansia. E il fenomeno attraversa tutta la popolazione aziendale, senza differenze tra i giovani e la generazione più anziana.

Quanto alle ripercussioni a risentirne è in primis il lavoro. Dai dati emersi sempre dall’indagine Ipsos pubblicata sul Sole 24 ore la maggior parte degli italiani afferma di avere meno energie sul posto di lavoro, mentre una minoranza, per stare meglio, opta per il cambio dell’occupazione. Solo il 25% dei lavoratori sceglie di affidarsi alla propria azienda o ad uno specialista. Del resto, come precisa Chiara Soldano, Ceo di Axa Italia, “il tema del benessere dei propri collaboratori sta suscitando un interesse crescente da parte delle imprese, che sempre più si stanno orientando a integrare soluzioni di welfare riscontrando effetti positivi sia in termini di rafforzamento del legame con l’azienda che di produttività. Ma la strada da fare è ancora tanta.

SOLUZIONI ASSICURATIVE A SOSTEGNO DELLA SALUTE MENTALE

La Ceo di Axa Italia ha spiegato le soluzioni assicurative messe in campo “Rispetto a questa problematica abbiamo costruito in maniera integrata con la nostra offerta assicurativa, un ecosistema di servizi fisici e digitali e che si unisce a un network di 5.600 strutture sanitarie per rispondere all’evoluzione dei bisogni di cura secondo una visione olistica che abbraccia sia il benessere fisico, che quello mentale.

Nello specifico offriamo ai nostri clienti servizi dedicati come ad esempio supporto psicologico per urgenze h24, rimborso delle visite di consulenza psicologica consigliate a seguito di ricovero per neoplasia maligna, sostegno dedicato per donne in gravidanza, possibilità di accedere a un servizi di psicologia online a seguito di eventi traumatici (come diagnosi di malattie gravi ed incidenti, eccetera). Un’attenzione che si rivolge anche al mondo delle aziende, dalle più piccole alle grandi corporate, attraverso numerosi servizi dedicati al benessere mentale dei dipendenti fruibili sia su canale digitale che in presenza anche attraverso la nostra piattaforma flexible benefit.