Una delle grandi domande che riguardano il calciomercato della prossima estate è quella sul destino di Massimiliano Allegri. Dopo aver vinto 11 trofei con la Juventus, nello spazio di cinque anni, il tecnico toscano è diventato uno degli allenatori più cercati dalle big ma la decisione di prendersi un anno sabbatico lo ha allontanato dal calco giocato; la volontà di iniziare un nuovo progetto da zero lo ha portato a rifiutare alcune proposte nel corso dell’attuale stagione, sicuramente c’è stata quella del Barcellona (che ha poi virato su Quique Setién) ma anche il Napoli, che non ha mai fatto mistero della stima nei suoi confronti (anzi sembrava averlo bloccato prima di virare su Benitez), avrebbe fatto un sondaggio nel momento in cui ha iniziato a maturare la decisione di separarsi da Carlo Ancelotti. Allegri per ora è ancora fermo: nelle ultime settimane è stato accostato a svariate squadre, ma quella che è spuntata più recentemente riguarda il Newcastle.



La possibilità che Allegri alleni in Premier League non è ovviamente sorprendente: se ne parla da tempo, in passato l’Arsenal ci aveva pensato perché raccogliesse l’eredità di Arsène Wenger e, in generale, il campionato estero cui il livornese è sempre stato più vicino, almeno nelle indiscrezioni, è sempre stato quello inglese. Il Newcastle è una società storica, ma è una di quelle che dopo un passato ruggente non ha più saputo vincere: anzi, nel terzo millennio è scivolata per due volte nel Championship pur riuscendo a tornare subito al piano di sopra. L’ultimo campionato vinto (su 4 totali) è del 1927, l’ultima FA Cup è arrivata nel 1955 e rappresenta ancora il trofeo più recente: sono passati 65 anni e, nonostante a metà anni Novanta la squadra fosse fortissima (ci giocavano Alan Shearer e Les Ferdinand, David Ginola e Peter Beardsley) e lottasse concretamente per il titolo non è mai riuscita a vincere la concorrenza del Manchester United, che pure una volta aveva battuto 5-0 al St. James’ Park in una giornata ancora indimenticabile.



Oggi la squadra è vicina alla salvezza (al netto del possibile stop definitivo per Coronavirus) ed è allenata da Steve Bruce, figlio della città sul Tyne che si è fatto un nome leggendario da calciatore con i Red Devils; tuttavia la proprietà sta per passare nelle mani di un consorzio saudita con capo il principe ereditario Mohammed bin Salman (cosa che ha già suscitato parecchie critiche in patria e non solo) e naturalmente i piani sono quelli di grandi investimenti per raggiungere le potenze attuali, che allo stesso modo hanno sfruttato ingenti capitali per tornare ai vertici del calcio inglese. Il primo punto riguarderà l’allenatore: non è detto che Bruce saluti, la sua posizione è legata al modo in cui porterà a termine la stagione. In caso di addio, sono tre i principali candidati alla panchina: tra questi anche Rafa Benitez, chiamato nel 2015 dopo l’esonero dal Real Madrid, retrocesso (con situazione già compromessa) e tornato immediatamente in Premier League dove ha condotto in porto due salvezze.



ALLEGRI AL NEWCASTLE? CALCIOMERCATO, IL RIVALE E’ POCHETTINO

Lo spagnolo si è poi fatto attrarre dalle sirene cinesi, ma con il Dalian Yifang le cose non sono andate benissimo: Benitez resta un allenatore che ha calciomercato in Europa e potrebbe fare ritorno nel Vecchio Continente. Tuttavia, il nome di Allegri stuzzica maggiormente: lui stesso potrebbe accettare la sfida, perché con la nuova proprietà saprebbe di avere a disposizione enormi risorse per la campagna acquisti e potrebbe iniziare a sviluppare un proprio progetto con buon potere decisionale. L’altro tecnico che il Newcastle osserva da vicino è Mauricio Pochettino: rimasto senza lavoro dopo l’esonero da parte del Tottenham, avrebbe la possibilità di rimanere in Inghilterra per l’ottava stagione consecutiva e, al netto del flop di inizio 2019-2020, è pur sempre l’allenatore che ha portato gli Spurs alla finale di Champions League in maniera assolutamente sorprendente, riuscendo a inserirsi nella lotta per il titolo nazionale in almeno due occasioni.

Lotta serrata tra i due, dunque: entrambi sono anche in corsa per almeno altre due panchine. Quella del Psg, che dovrebbe dare il benservito a Thomas Tuchel i cui rapporti con Leonardo si sono deteriorati (anche e soprattutto a causa della gestione di Mauro Icardi), poi quella del Barcellona: che Allegri piaccia ai blaugrana è risaputo, ma il club catalano – che difficilmente confermerà Setién – ha sempre gradito anche il profilo dell’argentino che in Spagna ha lavorato parecchio, prima come calciatore e poi come tecnico. Certo, il suo nome è legato a filo doppio con l’Espanyol cui tra campo e panchina ha dedicato 13 anni di carriera (nella Liga non ha conosciuto altra squadra se non quella del Montjuic), ma questi sono “problemi” che nel calcio moderno si possono agilmente bypassare, soprattutto perché l’ultima apparizione di Pochettino in biancoblu risale al 2013 e il rapporto si era chiuso con un esonero.