Nella diretta delle Iene si è trattato il tema dell’allergia, sempre più diffusa nella popolazione italiana – tanto da colpire quasi una persona su tre -, ma ancora avvolta da un certo alone di indifferenza che porta moltissime persone (allergici inclusi) ad ignorarne i potenziali effetti a lungo termine che possono arrivare addirittura alla morte: tutto questo – però – per introdurre l’argomento dei nuovissimi sviluppi medici che ci stanno avvicinando sempre di più ad una cura; ma patendo (quasi naturalmente) da una definizione scientifica di cosa sia l’allergia.



A darcela è la dottoressa specializzata in allergia Luisa Brussino che la descrive come una “manifestazione dovuta alla reazione anomala del sistema immunitario verso costituenti che non dovrebbero dare reazioni avverse”: in altre parole si tratta di una stimolazione eccessiva della reazione immunitaria a fronte del contatto con sostanze del tutto comuni come le polveri, i pollini o determinati alimenti. Il boom degli allergici secondo la dottoressa è da ricollegare “all’aumento della temperatura, dall’inquinamento, dei tetragenti e degli emulsionanti”, senza dimenticare neppure la “teoria dell’igiene” legata al fatto che “stiamo meno a contatto con la terra e la sporcizia“.



All’allergia si associano problemi come “l’oculorinite allergica, cute secca e pruriginosa, l’asma bronchiale, le difficoltà respiratorie, broncospasmo e laringospasmo”, arrivando anche nei casi più gravi – spesso associati agli alimenti – a “forme di orticaria estremamente invalidanti, manifestazioni mucosali e coinvolgimento cardiovascolare, gastrointestinale e neurologico“; inficiando – in altre parole – profondamente la vita degli allergici.

Le nuove speranze contro l’allergia: dall’editing genico agli anticorpi monoclonali

Insomma, l’allergia è un problema – per quanto ignorato – non da poco associato ad una serie di scompensi invalidanti che diventano ancora più gravi quando le reazioni allergiche scattano in seguito all’assunzione di determinati farmaci estendendosi anche agli alimenti (come nel caso esemplificativo del paracetamolo che potrebbe trovarsi anche in alimenti come i latticini e i legumi); ma fortunatamente – e torniamo al punto di inizio dell’articolo – il progresso scientifico sta portando a nuove terapie (sempre più efficienti) contro l’allergia.



“Una branche – spiega ancora la dottoressa Brussino – è l’editing genico” che permette di “identificare il gene responsabile di quell’allergene a tagliarlo” andando ad operare direttamente sull’agente che scatena l’allergia: dei test sono già stati effettuati con successo “nell’arachide e sui polli”, arrivando fino “a delle crocchette per gatti già in commercio che contengono gli anticorpi che neutralizzano l’allergene maggiore del gatto”. Senza dimenticare i “farmaci biologici che sono anticorpi monoclonali che bloccano le molecole responsabile a quell’allergene” in una forma (molto labile) di vaccino attualmente riservato a “pazienti molto gravi”.