L’allicina, il principio attivo dell’aglio, non solo contribuisce all’aumento delle difese immunitarie, ma potrebbe avere un ruolo nella battaglia contro il Covid. Lo dimostra uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Mashhad University of Medical Sciences, una scuola di medicina in Iran, pubblicato sull’European Journal of Translational Myology. Dalla ricerca è emerso che l’allicina (L-cisteina) potrebbe migliorare in maniera significativa i sintomi clinici del Covid dopo due settimane di trattamento. Avrebbe quindi un effetto terapeutico, perché dopo il trattamento sono stati riscontrati miglioramenti anche nei dati di laboratorio e radiologici. Chiaramente non è facendo largo consumo di aglio che si combatte il Covid.



Questo studio, che promuove questo alimento, dimostra che l’allicina può essere usata insieme ad altre sostanze per lo sviluppi di farmaci utili per la prevenzione e contro la replicazione del coronavirus. Peraltro, l’efficacia del principio attivo dell’aglio è stata valutata in vitro, non è stato condotto uno studio clinico sulle persone.



LE POTENZIALITÀ DELL’ALLICINA CONTRO COVID

«Abbiamo dimostrato che l’allicina (L-cisteina) potrebbe migliorare e accelerare significativamente il processo di guarigione entro due settimane di trattamento», hanno concluso i ricercatori, i quali hanno osservato che il principio attivo dell’aglio «non solo migliora i sintomi della COVID-19, ma potrebbe anche indurre un alto impatto sui risultati di laboratorio e radiologici». Ma non è l’unico studio che ha tratto queste conclusioni.

Un altro, a cui hanno lavorato ricercatori tedeschi, i quali hanno scoperto che l’allicina ha un effetto antivirale sulle cellule Vero E6 e Calu-3 (due linee cellulari) infettate dalla SARS-CoV-2, in quanto determina la diminuzione dei livelli di Rna virale e delle particelle virali infettive. «Caglio».