La cassa integrazione emergenziale prevista dal Dl alluvione per le aziende colpite dall’alluvione sta per arrivare. Il sussidio, che coinvolge circa 300mila lavoratori, consiste in una copertura in deroga fino ad un massimo di 90 giornate. Per tale ammortizzatore il governo ha stanziato 620 milioni di euro. Dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto, ra si attende solo un messaggio dell’Inps con le prime indicazioni operative: è previsto nei prossimi giorni, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, secondo cui la domanda sarà telematica, quindi sul sito dell’Istituto previdenziale.



Inoltre, il quotidiano ha appreso dal ministero del Lavoro che i datori avranno un termine congruo per inoltrare l’istanza. A tal proposito, i funzionari dell’Inps sono al lavoro per il documento, recependo le indicazioni emerse dalla riunione di fine maggio presso la Regione Emilia-Romagna. La cassa integrazione emergenziale è aperta a tutti i datori di lavoro, di tutti i settori, per i propri dipendenti subordinati, anche a termine e stagionali. Coinvolti anche i cosiddetti “avventizi agricoli” che non hanno potuto iniziare la stagione a causa dell’alluvione in Emilia-Romagna.



CASSA INTEGRAZIONE EMERGENZIALE, LE SEMPLIFICAZIONI

Rispetto al passato, sono previste delle semplificazioni. In primis, si è scelto di optare per un solo strumento per tutti i lavoratori di tutti i settori. Nella domanda va inserito un foglio excel con allegato ambito, matricola, codice fiscale del lavoratore, competenza, numero di giorni di assenza, motivo della richiesta, certificazione di non fruizione di altra cassa o Cisoa (cig agricola). Per quanto riguarda il pagamento, sarà effettuato in modo diretto dall’Inps, senza anticipi da parte dell’azienda per non pesare sui conti. I controlli saranno effettuati a posteriori, quindi va conservata la documentazione. Anche la procedura dell’istanza è stata semplificata. Non serve documentazione probatoria, ma solo autocertificazione. Le 90 giornate non entrano nei “contatori” cig, quindi in caso di bisogno si potrà usare lo strumento ordinario.



QUALI SONO LE CATEGORIE DI LAVORATORI COINVOLTE

Sono tre, comunque, le categorie di lavoratori che sono tutelati dalla cassa integrazione emergenziale. I subordinati del settore privato in aziende la cui attività è sospesa, cioè quelli che si trovano nei territori alluvionati e quindi sono impossibilitati a lavorare. Per loro il sussidio è riconosciuto dall’Inps entro il 31 agosto, fino a 90 giornate con contribuzione parametrata agli importi della Cigo. Il ministro del Lavoro Marina Calderone ha esteso la copertura della cassa integrazione emergenziale anche ai lavoratori subordinati che non possono recasi a lavoro, ad esempio per il rischio frane o le strade interrotte, quindi anche se l’azienda è attiva. In tal caso, la tutela riguarda le giornate di mancato lavoro, fino ad un massimo di 15 giornate, ma secondo il Sole 24 Ore non sono escluse future proroghe. Gli altri lavoratori coinvolti sono i privati “agricoli”. Anche in questo caso si possono chiedere fino a 90 giornate di cassa integrazione emergenziale, ma non parametrate alla cig, bensì alla disoccupazione agricola. Infine, l’ipotesi è che le domande potranno essere inoltrate da metà giugno, quindi a luglio potrebbero scattare i primi accrediti.