L’alluvione in Emilia Romagna lascia strascichi per le strade, nelle case e anche per la salute pubblica. Il pericolo tetano è concreto e reale, soprattutto per chi è stato a contatto con l’acqua stagnante, sporca e pericolosa per chi vi ha lavorato dentro. Per questo, le Asl e i comuni hanno organizzato hub per la vaccinazione. Nicola Petrosillo, specialista in Malattie Infettive, a Storie Italiane spiega: “C’è un rischio di tetano perché quelle acque contengono di tutto. Terra, metalli, escrementi di animali… In Indonesia ci furono ben 106 morti per tetano. Molte persone sono scoperte, ogni anno abbiamo 100 casi di tetano. Le persone non fanno il richiamo. Questo è un problema importante, non l’unico. Ci sono infezioni batteriche che sono nell’acqua. Questa è un’area in cui le zanzare tigre ci sono. Bisogna fare molta attenzione”.
Il medico prosegue: “Le persone che hanno un rischio maggiore sono quelle che lavorano nel fango. Sono le prime. E poi le persone anziane, che devono fare un richiamo. Fondamentale la protezione: il tetano passa attraverso piccole ferite, le gambe… La vaccinazione è molto importante, va fatta. La popolazione lo ha capito e sta rispondendo bene alla vaccinazione“.
Vaccinazione per il tetano, Bassetti: “Difendersi evitando il contatto”
A Storie Italiane, per parlare della vaccinazione contro il tetano organizzata in seguito all’alluvione in Emilia Romagna, c’è anche Matteo Bassetti: “Ai cittadini diciamo che le malattie prevenibili con vaccini sono due: il tetano e l’Epatite A. Il modo migliore per difendersi rimane evitare il contatto con quelle acque putride. Quindi usare stivali di gomma, cercare di non toccarsi gli occhi, non entrare a contatto con la pelle… La fase importante è proprio quella dopo: cosa succederà con il proliferare della zanzara? Se i focolai non vengono controllati potrebbero diventare un grande problema”.
L’infettivologo, ancora, spiega: “Quelle persone andavano messe in condizione di essere protette in un’altra zona. Averle lasciate per così tanto tempo a contatto con questo rischio, porta a pericoli importanti. C’è una responsabilità”. Valerio Rossi Albertini, in collegamento, sottolinea: “Ci possono essere anche sostanze organiche e inorganiche, tossiche e dannose per la salute. Tutto quanto quello che era nei campi e nelle fognature, come magari anche solventi e carburanti, che possono essere nell’acqua”.